Corrado Malanga stasera ad “Akash – Tra il Visibile e l’Invisibile”

Questa sera, su Web Radio Sole Quantico, https://www.facebook.com/pinomorelli sono in diretta con Corrado Malanga, per condurre la nuova puntata di: “Akash – Tra il Visibile e l’Invisibile”. Antonella Hari Atma Pedicelli, anticiperà come sempre il programma con la sua rubrica “I Film dell’Anima”..A partire dalle ore 22, clicca su questo link ed entra nell’icona del programma. https://www.spreaker.com/user/radiosolequantico

Mascherine – di Maurizio Fani

FONTE:https://www.facebook.com/Dreamempower/posts/1331309597054428

LA LEGGE DEL “COPIA&INCOLLA”

1. L’ORIGINE DELLA MASCHERA

2. ANNULLAMENTO DELLA PERSONALITÀ

3. LA FUNZIONE “COPIA&INCOLLA”

4. LA PSICOMAGIA DI JODOROWSKY

5. IL SIMBOLISMO ONIRICO DELLA MASCHERA

6. CONCLUSIONE

Mi occuperò di mascherine. Lo farò partendo dal mio punto di vista che è quello simbolico. Purtroppo dovrò essere telegrafico altrimenti dovrei scriverci un libro e chiedo venia in anticipo per l’immancabile incompletezza di questo scritto.

A me interessa offrire solamente elementi di riflessione socratica, non certamente pretendere di avere ragione o di possedere la verità.

Questo non è un atto di accusa contro nessuno ma solo un invito al pensiero critico autonomo e a considerare alcune sfumature che certamente non sono alla portata di chiunque.

Voglio indagare insieme con te quali forze ed energie quel piccolo oggetto può innescare o addirittura favorire e mantenere indelebili nell’inconscio.

Non voglio spendere molte parole sull’assurdità di tutta questa vicenda perché ormai chiunque sia in grado di detenere un minimo di pensiero autonomo si sarà reso conto delle macroscopiche contraddizioni e della colpevole falsità dell’informazione da parte del mainstream.

A prescindere da ogni opinione mi concentrerò sull’uso di queste benedette mascherine. Sul loro utilizzo è stato scritto di tutto. Per dispiegare il simbolo ho bisogno di partire dall’oggetto indagato. La mascherina oramai è un simbolo a tutti gli effetti.

Circa la loro reale utilità non c’è un’unica e assoluta risposta.L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il ministero della Salute italiano dicono che le persone sane devono usare le mascherine solo se stanno fornendo assistenza a persone certamente malate di COVID-19, o con sintomi che facciano sospettare la malattia. Viene inoltre consigliato di indossare una mascherina nel caso in cui si abbiano tosse e altri problemi alle vie aeree.

Fino a qui un qualche senso logico esiste.

Sono nate come “presidi medici chirurgici” per affrontare certe specifiche situazioni, contingentate nel tempo, per poi essere gettate poiché non più idonee.

Molti virologi e “veri”esperti si sono pronunciati in merito. Il Prof. Tarro ha risposto così: «La mascherina andrebbe usata solo quando, nella fase in cui ci troviamo, non c’è la possibilità di osservare la distanza minima di un metro e se ci si trova con persone non conosciute. Altrimenti non va usata, specialmente in luoghi all’aperto. Le mascherine non sono il massimo dell’igiene. Io starei attento nel loro uso, nel loro riuso e nel loro abuso. Quando arriverà il caldo, sarà bene gettarle via».

L’Ordine dei Medici Sportivi di Cagliari ha sollevato un problema per chi pratica attività sportiva. Chi si sottopone a sforzo, con la mascherina che copre naso e bocca, respira una quantità maggiore di anidride carbonica, rischiando di andare in alcalosi e quindi rischiando lo svenimento. Perché, in questo modo, si respira una miscela di CO2 superiore a quella presente nell’aria.

Il Dott. Montanari ha affermato: «Usare la mascherina e pensare che protegga dal virus è come credere di impedire l’entrata in stanza delle zanzare mettendo un’inferriata alla finestra». L’efficacia temporale della mascherina è stata riconosciuta per alcuni di pochi minuti, per altri di qualche ora ma sempre limitata nel tempo a causa dell’inevitabile concentrazione sul tessuto di germi patogeni come batteri, virus e muffe. Inoltre occorre essere ben accorti nel suo uso. Cioè non toccarla con le mani (sempre minuziosamente lavate), indossarla correttamente che copra sia naso che bocca, e soprattutto tenerla il meno possibile, non riutilizzarla mai, e poi gettarla.

Invece vediamo persone che la indossano in situazioni a dir poco imbarazzanti come:

– in auto con i finestrini chiusi da soli;

– mentre si passeggia da soli distanti da altri;

– andando in bicicletta o in motorino;

– facendo jogging;

– lavorando in giardino di proprietà sempre da soli o con familiari.

Probabilmente alcuni la indosseranno anche in casa.

Ciò che mi ha colpito è stato l’enorme numero di adolescenti che rincorrendosi in bicicletta la indossavano!

Altro fattore interessante è la frustrazione e la rabbia che una simile precauzione causa nei soggetti.Si sono verificati molti casi di aggressione, verbale e fisica, nei confronti di chi non la indossava. Delazioni e segnalazioni sono all’ordine del giorno.

Assistiamo a un “incattivimento” delle persone che inevitabilmente si scarica sul presunto colpevole, odierno untore, causa di tutti i mali, percepito addirittura come soggetto che, mette in pericolo la vita degli altri.

Una volta esisteva L’Uomo mascherato (in inglese “The Phantom”, ossia “il fantasma”), conosciuto anche come “l’Ombra che cammina”, è un personaggio dei fumetti d’avventura statunitensi creato nel 1936 dallo sceneggiatore Lee Falk e disegnato da Ray Moore; è uno dei più famosi personaggi del fumetto mondiale. Capostipite degli eroi mascherati in calzamaglia e senza superpoteri, e senza condurre una doppia vita, raggiunge fin dall’inizio un vasto successo grazie al fascino del personaggio e alla ricchezza della trama avventurosa sostenuta da un vasto immaginario fantastico con aspetti mitologici, risvolti psicologici, tematiche noir, modernismo ed ecologia.

Molti Supereroi hanno la maschera. Per citarne alcuni partiamo da “Devil” per giungere al più noto “Spyder Man”, da Kriminal a Satanik per giungere a Diabolik.Tutti soggetti “unici” CHE ATTRAVERSO LA MASCHERA MANIFESTAVANO LA LORO ORIGINALITÀ.

Invece l’attuale mascherina serve a uno scopo molto diverso.

Procediamo per ordine.

1) L’ORIGINE DELLA MASCHERA

L’uso della maschera nasconde un atavico e complesso significato che attraversa ogni comportamento dell’uomo: dalla guerra alla morte, dalla festa alle espressioni artistiche, fino a giungere ai rituali religiosi, magici ed esoterici. La maschera per sua natura occulta, cancella ogni emozione, nasconde, impedisce alla realtà che la indossa di essere se stesso e lo trasforma in altro da sé.

Nel film “Eyes wide shut” con Tom Cruise, nella scena dell’orgia, tutti facevano ricorso alla maschera per comportarsi più liberamente in maniera meccanica e animalesca. Il Carnevale di Venezia o altri eventi simili, erano situazioni in cui era lecito dare libero sfogo all’erotismo. La parola stessa, secondo una delle etimologie più diffuse, deriva dal latino carnis laxatio, evolutosi nell’italiano antico “Carnasciale”, con il significato di “abbandono della carne”. Una volta era definito carnevale solo il martedì grasso, e il termine “abbandonare la carne” possiede anche un’altra logica, considerando che il giorno dopo era il mercoledì delle “ceneri” quindi si entrava nella Quaresima e nell’astinenza dalla carne, per questo il martedì grasso era detto il carnevale, il giorno dopo il quale cominciava la penitenza, il digiuno.Prima si pecca e poi ci si pente. Colpevoli ma felici.

Il breve periodo del Carnevale portava con sé il tema del “rovesciamento” dei rapporti tra le persone. Tutto era lecito, ci si poteva abbandonare agli eccessi, i padroni servivano i servi (come nei Saturnali della Roma antica). In questo modo si concedeva al popolo ignorante l’illusione di essere simili a chi comandava.Una manipolazione per detenere il consenso. Simile ai giochi circensi del Colosseo.

Il fatto è che non è solo l’identità personale che è celata agli altri, ma soprattutto diventiamo sconosciuti a noi stessi. Qualsiasi azione viene “deresponsabilizzata” nell’inconscio dell’individuo perché lui stesso si cala psichicamente nel personaggio.Avviene una trasformazione profonda al suo interno.

Anche gli sciamani e i sacerdoti, calandosi nel mascheramento si spersonalizzano e DIVENTANO CIÒ CHE LA MASCHERA VUOLE SIGNIFICARE.

Chi presiede un rito e impersona un demone o un’entità, attraverso la maschera, ASSUME UNA NUOVA IDENTITÀ, trasformandosi in ciò che ha evocato.

Quest’aspetto è confermato dalle maschere del teatro classico, cui in passato era stato erroneamente attribuito il potere di amplificare la voce, servivano per identificare il personaggio di là dall’interprete che così rinunciava alla sua personalità nel nome più alto dell’“arte”: d’altra parte in latino “maschera” significa “persona” ed Eraclito diceva che “il destino dell’uomo è di essere la maschera di un dio”.

La percezione di se stessi cambia, muta.

Se ti metti una qualsiasi maschera non sei più tu, ma altro da te, e i tuoi comportamenti non saranno più gli stessi.

LA MASCHERA NON FUNZIONA SOLO PER L’ESTERNO MA SOPRATTUTTO PER L’INTERNO.

Un discorso a parte va fatto per le “maschere funerarie”. La prima che è stata ritrovata è datata 32.000 anni fa, di selce, appartenuta a un probabile neandertaliano. Il perché delle maschere funerarie è da ricercarsi nella “rigenerazione” del defunto dopo la morte. Anche qui la maschera denota un cambiamento di personalità.

2) ANNULLAMENTO DELLA PERSONALITÀ

Le persone s’identificano solitamente dai lineamenti del viso. La maschera impedisce questo riconoscimento ANNULLANDO LA PERSONALITA’ DEL SOGGETTO.

La maschera fornisce un volto nuovo a quel corpo.

Struttura anche un pensiero diverso in chi la indossa e fa in modo che questo nuovo elemento che si è aggiunto interagisca e dialoghi con altri simili nelle stesse condizioni. Il nuovo pensiero s’impone sia all’interno, nel soggetto, che all’esterno, nel rapporto con gli altri. Si sviluppa così un effetto rete responsabile della nascita di una credenza positiva in quel gesto.

Più precisamente si assiste a una de-individualizzazione con successiva ricostituzione di una nuova psichicità, capace di difendere la nuova posizione oltre ogni riflessione e dubbio.

Si acquisiscono certezze non opinioni. Gli individui diventano i primi difensori e i primi accusatori di chi mostra un pensiero minimamente contrario al loro.

Sostanzialmente stanno semplicemente obbedendo a un ordine psichico, invisibile ma non meno concreto.

Ho svolto una mia personale indagine, su un campione di cento persone comuni, artigiani, commercianti, impiegati, svoltasi nell’arco di una settimana. Il protocollo era il seguente: 1) Entravo in confidenza con il soggetto, munito io stesso di mascherina. 2) A un certo punto me la toglievo, rispettando sempre la distanza naturalmente. Questo creava un certo imbarazzo nel soggetto .3) A quel punto, sorridendo, pronunciavo la fatidica parolina: «Scusi ma lei ci crede davvero?» 4) Il 94% per cento degli intervistati ha replicato sostanzialmente tre risposte. a) Mi adeguo. b) Non ci voglio pensarci, mi fa fatica pensare. c) Ho paura delle multe

Qualcuno ha invece detto che aveva paura di ammalarsi.

Solo 6 persone su 100 hanno affermato in tono liberatorio: «Guardi non mi faccia parlare per favore…». Gli unici con un bagliore nello sguardo.

Appare evidente che questo tipo di atteggiamento richiama la manipolazione del dominio per il mantenimento del consenso.

3) LA FUNZIONE “COPIA&INCOLLA”

Come si ottiene questo tipo di manipolazione?

Attraverso tre passaggi: a) IL CONSUMISMO b) IL CONFORMISMO c) IL GROUPTHINKING

Tutti e tre hanno come comune denominatore la funzione “copia&incolla”.

Che cosa è questa funzione? Essa comporta che gli individui replichino qualunque tipo di pensiero e azione senza verificare la fonte, ma prendendo per buono quello che dice la TV, la stampa, i media in genere, i personaggi del mainstream, il potere e il dominio.

Il consumismo alla fine si riduce a un consumo forzato e a una disumanizzazione della vita. Tutto si butta perché è tecnologicamente vecchio oppure passato di moda. L’attività dell’uomo che usa quel tale oggetto perde di significato con la morte dell’oggetto stesso, avviene una spersonalizzazione della vita nel quotidiano. Tutto si riduce a nulla.

Il conformismo invece livella a un piano medio-basso ogni desiderio e aspettativa che devono essere conformi a quello che stabiliscono la comunicazione dei media e quella pubblicitaria. Queste due macrostrutture servono per creare desideri e bisogni, per poi offrire le soluzioni.Essere conformi vuol dire essere accettati e riconosciuti, altrimenti la minaccia della solitudine e dell’abbandono sarà sempre presente. “Non sei uguale agli altri” quindi sei diverso e inadeguato.Tutta la psicologia cognitivista e comportamentista adegua l’essere umano al sistema, non considerando l’unicità esistenziale, un punto irrinunciabile.«Se ti affili, vedrai che sarà un’altra cosa…» dicono ma poi non è vero sarai solo sotto ricatto per sempre e avrai perso per sempre te stesso.

Il groupthinking è un condizionamento. Groupthink, o pensiero di gruppo, è il termine con cui, nella letteratura scientifica, s’indica una patologia del sistema di pensiero esibito dai membri di un gruppo sociale quando questi cercano di minimizzare i conflitti e raggiungere il consenso senza un adeguato ricorso alla messa a punto, analisi e valutazione critica delle idee. Creatività individuale, originalità, autonomia di pensiero, sono tutti sacrificati in cambio al perseguimento dei valori di coesione del gruppo; allo stesso modo, sono smarriti quei vantaggi derivanti da un ragionevole bilanciamento di scelte e opinioni diverse o contrapposte, vantaggi che possono di norma essere ottenuti agendo come gruppo nel prendere decisioni. Il fenomeno del groupthinking attecchisce in quei contesti sociali in cui i membri di un determinato gruppo evitano di promuovere punti di vista che vadano al di fuori di quella zona confortevole delimitata dal pensiero consensuale. Si deve creare un pensiero comune che permetta al dominio di imporre scelte e decisioni che altrimenti non avrebbe potuto instaurare.

Esiste sempre “L’ASSENZA DI SÉ” in tutti questi fenomeni.Le persone devono restare inevolute, non devono assolutamente mai provare il piacere di pensare con la propria testa.

Per raggiungere questo s’instaura un clima di terrore, fatto di paure, di posti di blocco, lampeggianti, divise, armi e talvolta tanta arroganza.

4) LA PSICOMAGIA DI JODOROWSKYI RITUALI NON SONO FATTI A CASO.

In qualunque operazione magica il rispetto del preciso rituale, sui gesti, le parole, i vestiti, le maschere, l’intonazione della voce, il modo di camminare, è garanzia di successo.

Il rituale non solo ti mette in rapporto con altri possibili mondi ma parla all’inconscio di chi ascolta e di chi compie il rito.

Un esempio di questa tecnica lo offre Jodorowsky, esperto esoterista, molto intelligente, specializzato nel guarire le persone da se stesse. Studioso di rituali magici, attraverso il linguaggio dei simboli, parla direttamente all’inconscio delle persone, bypassando la razionalità della mente, per favorire/condizionare il cambiamento desiderato.

La sua Psicomagia: consiste nel proporre al soggetto che desidera mutare in meglio la sua situazione, di compiere un gesto simbolico, apparentemente illogico ma fortemente emotivo, tale da permettergli di cambiare punto di vista, attivando così la guarigione.

Ti faccio un esempio. Una volta avevo un cliente che era vittima del fratello. Gli avevano inculcato in famiglia che il fratello era superiore a tutto e a tutti e che lui gli doveva obbedienza assoluta.Io gli ho fatto prendere una fotografia del fratello e gli ho detto che avrebbe dovuto metterla sotto i piedi 5 volte al giorno per una settimana, pensando intensamente che STAVA CAMMINANDO SOPRA DI LUI E CHE PERCEPIVA IL FRATELLO SOTTO I SUOI PIEDI.

Questo ha risolto il problema interiore della persona.

Sono atti poetici, teatrali, ricchi di emozione e di simbologie che smuovono forze sopite e spesso inconsce che la persona non credeva di avere.

Compiere dei rituali incide profondamente sia sulla psiche sia sulla realtà.

5) IL SIMBOLISMO ONIRICO DELLA MASCHERA

La maschera è sempre negativa. Copre una falsità, un inganno, una finzione.

In particolare questa mascherina inibisce la parte inferiore del volto, cioè la respirazione, la nutrizione e il linguaggio. Quando s’indossa, non possiamo respirare agevolmente (-15% di ossigeno) e la concentrazione di anidride carbonica raddoppia (alcalosi), non possiamo mangiare, bere, gustare e non riusciamo a parlare bene inibisce lo scambio verbale.

Inoltre la mascherina a tutti impone un’omologazione visiva non indifferente.

Qualcuno la chiama “museruola” come quella messa ai cani di taglia grossa. Ed è vero.

È un tentativo per addomesticare quei pochi neuroni che ancora la massa possiede per realizzare dei neuro schiavi a tutti gli effetti.

6) CONCLUSIONE

Abbiamo visto quanto la maschera sia un oggetto che produce cambiamenti esterni, ma soprattutto interni.

Si tratta di uno strumento magico per eccellenza.Il Dominio fa credere alla massa che la magia sia il Mago Otelma, Silvan, Vanna Marchi. Tutti fenomeni di costume.In realtà chi tira le fila sa benissimo che cosa è la magia e come si opera.

L’operazione in atto è una “OPERAZIONE MAGICA” su tutti i fronti, tesa a smuovere forze imponenti e a minimizzare ogni tipo di reazione, incanalandola in percorsi mentali di totale accettazione senza alcuna possibilità di porsi delle domande sull’effettiva validità di tutte le misure poste in atto.

Infondere paura, terrore, per condizionare la risposta attesa.

Impedire ogni possibile reazione che distolga la mandria (poco) umana dal correre ciecamente verso il precipizio, per immolarsi a un bieco desiderio di potere egemone e totalitario. Per fortuna nessuno mai nella storia del mondo è riuscito a prendere completamente il potere.Anche questa volta sarà così. Passeranno diversi anni nei quali tutti noi avremo la grande opportunità di crescere superando difficoltà inaudite.

L’importante è iniziare a mettere in gioco strumenti nuovi, più adatti a fronteggiare questa emergenza. Sicuramente andare via dalle città e vivere in piccoli paesi dove un minimo di sostentamento naturale è molto più accessibile. Iniziare a sfoltire amicizie, conoscenze e parentele varie, appartenenti alla vecchia specie. I condizionamenti sono ormai troppo elevati, non è più possibile alcun dialogo. Si rischia solo di essere aggrediti ed eliminati.

Siamo di fronte a una “speciazione” cioè la nascita di una nuova specie che si distaccherà da quella precedente in malo modo fino a configgere apertamente. La specie umana si sta assottigliando quantitativamente ma incrementa nelle qualità umane di un nuovo rinascimento, abbandonando definitivamente quel consenso robotico, inumano, alieno, mostruoso che contraddistingue la maggioranza.

Corrado Malanga, noto e affermato ricercatore, attraverso il suo lavoro trentennale di ricerca, sostiene che oltre l’80% dell’umanità è costituito da persone senza anima. Questi una volta morti si dissolveranno. Sono persone attente solo al potere, materiali e incapaci di considerare l’Essere.

Non sono in grado di affermare che sia proprio così, ma gli effetti che vedo intorno a me e la mia trenta cinquennale esperienza, gli danno pienamente ragione.

È necessario ora più che mai fortificare la propria anima, lottare per soddisfare il nostro Punto Zero e cercare di stringersi intorno a persone che dimostrino il coraggio di esistere e che siano indifferenti alle lusinghe del potere e del dominio.

Molti si vendono, si prostituiscono per uno sputo di visibilità mediatica. Sono schiavi obbedienti ma schivi restano e possono trasmettere solo il servaggio, nulla più. Pochi rifiutano ma saranno proprio quei pochi che scriveranno la storia e non certamente “i molti” che hanno contribuito a questo sfacelo.

Io sono convinto che ne usciremo, probabilmente moriranno molte persone e anche questo lo ritengo inevitabile e nell’economia dell’Universo anche questo ha una sua ferrea logica. Non si può pensare di vivere a caso come molti stanno facendo. Alla fine ci sarà un prezzo da pagare per tutti.

L’importante è essere centrati il più possibile e mutare completamente visione del lavoro, della famiglia, della società, del futuro.

A estremi mali, estremi rimedi.

E alla fine, in tutto questo caos, mi viene in mente un libro e poi il relativo film interpretato dall’intelligentissimo Paolo Villaggio: “Speriamo che io me la cavo”.

L’importante è restare vivi e non perdere mai se stessi. Poi si vedrà-

Maurizio Fani

Stasera dalle 21.15 – Pino Morelli ospita Corrado Malanga

Questa sera, collegamento dalle ore 21.15! Entrate in radio, cliccate sull’icona “Akash” e partecipate alla diretta con ospite Corrado Malanga! Con la collaborazione di Antonella Pedicelli e la sua rubrica: “I Film Dell’Anima”. Il programma è condotto da Pino Morelli https://www.facebook.com/pinomorelli

Ecco il link per seguire in diretta la trasmissione:

Il Mondo Felice

“Il significato che io do alla parola “Felice”, nel contesto dell’espressione “Mondo Felice”, è il seguente: il Mondo Felice è quella società in cui ognuno è responsabile di se stesso, e qui l’aggettivo “felice” non vuol dire vivere tutti i giorni con il sorriso sulle labbra, ma vivere tutti i giorni in modo armonico. Raggiungere l’obiettivo di essere, ognuno per se stesso, il proprio indiscusso padrone, prevede di fare un’introspezione mirata alla comprensione del Chi Siamo e del Perché Siamo Qui.”

Corrado Malanga – Il Mondo Felice, un viaggio verso i luoghi della Coscienza

L’Amore

«L’amore altro non è che la consapevolezza di essere chi siamo. Arrivare a ottenere il Mondo Felice dentro di noi vuol dire rinunciare all’idea dell’esistenza degli Dèi, se non sostituirla con l’idea che noi stessi lo siamo. E di conseguenza rinunciare al bisogno d’amore perché noi già lo siamo»


(Corrado Malanga, Il Mondo Felice. Un viaggio verso i luoghi della Coscienza)


https://www.spaziointeriore.com/casa-editrice/lanterne/823-il-mondo-felice


https://www.amazon.it/mondo-felice-viaggio-luoghi-coscienza/dp/8894906264/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=mondo+felice+malanga&qid=1581651984&sr=8-1


https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__mondo-felice-malanga-libro.php


https://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-mondo-felice-libro.php

Pino Morelli si dimette da radio 11:11 e il commento di Corrado Malanga

Pino Morelli si dimette dalla web radio 11:11, in seguito le sue motivazioni (con link in fondo della fonte).

Gentili membri del mio profilo, ascoltatori della trasmissione via web condotta fino a lunedì 27 gennaio, causa incongruenze con il direttore di questa radio, vi annuncio, mio malgrado, la mia immediata sospensione dalle attività di conduzione radiofonica, per via di una pesante dialettica verbale subita in privato ai miei danni, intercorsa tra lo stesso direttore nei riguardi del sottoscritto. Poichè sostengo che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, ritenendo altresì ingiusti i pretestuosi motivi che mi hanno portato a subire giudizi causati in seguito alla diretta di lunedì 27 gennaio scorso, durante la mia trasmissione “Akash, Tra il Visibile e l’Invisibile”, con ospite Corrado Malanga, nella quale quest’ultimo avrebbe, secondo il parere del direttore della radio (letteralmente) “offeso gratuitamente” due persone citate nella trasmissione, parlando espressamente di “turpiloquio”; non ritenendo personalmente, di contro, alcun motivo etico, spirituale, umano, professionale, scientifico, divulgativo e, non ultimo, radiofonico, quindi pubblico, tale da sostenere e quindi appoggiare tali fuorvianti tesi, sono io a dissociarmi da questa emittente. Se il direttore deciderà di lasciare INTATTA la divulgazione della mia ultima diretta, sarete VOI ascoltatori, a decidere se Corrado Malanga abbia realmente OFFESO le persone citate in questa trasmissione, nella fattispecie (fa fede il “vocale” whatsapp inviatomi alle ore 6.10 p.m) la memoria di Ettore Majorana e il sig.Rolando Pellizza. Sarete dunque VOI a decidere se questo genere di trasmissione doveva (in)giustamente essere INQUISITA PER VIA DI PRESUNTE, O ACCERTATE OFFESE. Il direttore mi suggeriva nello specifico, di effettuare in futuro registrazioni preventive che sarebbero state “convenienti” da fare per ascoltarle preventivamente onde “non avere sorprese” da tale ospite, ossia Corrado Malanga. Io ritengo che una radio libera, una diretta soprattutto, è un mezzo di espressione unico, come la musica e la letteratura. Il direttore che, tanto indignato per due-dico-due persone che si sarebbero lamentate per l’atteggiamento offensivo di Corrado Malanga, dovrebbe conoscere le regole deontologiche effettive che vigono nel senso di trasparenza della libertà di parola, sicchè esistono pregresse esperienze mediatiche che corroborano serenamente la mia indignazione per via di tali atteggiamenti a dir poco INCONGRUENTI. La libertà di parola, pertanto è sacra, soprattutto quando le offese sono soltanto, a nostro avviso, presunte, fino a prova contraria.
Poichè nel gennaio del 2018 sono entrato GRATUITAMENTE in questa emittente LIBERA, conscio di non avere: 1) un contratto scritto che mi vincolasse dal fare (o dire) scelte a) partitico/politiche b)religioso/dogmatiche c) lobbistiche e d’interesse secondario, ho accettato quindi volentieri di svolgere il mio ruolo di giornalista pubblicista, quindi di conduttore radiofonico, intervistando persone e personaggi in linea con le intenzioni di codesta emittente. Ma ho capito che non è così. Tra l’altro, quest’ultima, ribadendo chiaramente di dissociarsi dal parere e opinioni degli intervistati i quali, di conseguenza, si assumono totalmente le proprie responsabilità, si sarebbe svincolata anche stavolta da qualsiasi “scandalo”, attribuendo (nello specifico a Malanga stesso) tutta la paternità di tali affermazioni. Non vi era quindi a mio avviso, alcun bisogno di un “richiamo all’ordine”, se non motivato da qualcosa che, per l’appunto, è avulso da tali premesse, come già accaduto in altre dirette. Chi si sente offeso quindi sono io, ad essere stato bacchettato in privato con frasi limitanti e gravissime via “vocale”, di cui non posso e non voglio proferire parola. Anche perchè, e questo è l’assurdo, non sappiamo concretamente in che modo e in quale punto della trasmissione Malanga avrebbe offeso i citati!!!
La mia ultima parola e ringraziamento va a VOI, ascoltatori che mi hanno sin qui seguito e supportato, parallelamente ai miei amici e collaboratori di questa esperienza: Antonella Hari Atma Pedicelli, Giorgio Cerquetti, Adriano Forgione, Osvaldo Carigi e Corrado Malanga. E grazie comunque al direttore stesso di questa emittente per avermi fatto comprendere il giusto divario tra il “dire e il fare” nell’arco di due soli vocali espressi in pochi secondi dei quali, ripeto, non mi sento di proferire parola pubblica. Benedico sempre le Esperienze come questa, e non è cosa da poco, perchè è grazie ad Esse che imparo a riconoscere le persone che incontro nella mia vita.
Buon proseguimento e tanta, tanta serenità.
In (buona) fede
Pino Morelli.
P.S.
Per chi volesse leggere le opinioni di Corrado Malanga, può cliccare qui:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1516423045192978&id=109995452502418
Per chi volesse ascoltare, giudicare la trasmissione, può ascoltarla cliccando qui: https://www.spreaker.com/user/webradio11-11/akash-tra-il-visibile-e-linvisibile-punt_2?fbclid=IwAR2sKZODQjE6LE4mkQtu9pAnbxQ9Z7-ptF2P1JIUbKzgrWNFCyOrzJc1y0c

Il commento di Corrado Malanga (con link in fondo della fonte)

Lettera aperta al Sig. Antonio Fontana, direttore della Radio web 11.11 Egregio signor Antonio Fontana:
Ho la necessità di inviarle due righe scritte per segnalarle la mia posizione rispetto agli avvenimenti delle ultime ore, riguardanti la sua Radio 11.11, che trasmette sul Web e della quale sono stato ospite in una rubrica mensile condotta da Pino Morelli.
Ribadisco a tal proposito che nella ultima puntata di Akash e come nelle precedenti puntate, io, al contrario di quanto da lei sostenuto, non ho mai offeso nessuno.
Nella prima puntata due soggetti hanno creduto di riconoscersi nelle cose che dicevo e questo era impossibile visto che non ero a conoscenza nemmeno della loro esistenza. La non felice idea di purgare la registrazione della trasmissione mi metteva nella pessima posizione di far credere a quelle due persone che fossi dalla parte del torto. Il comportamento censorio comunque poteva essere giustificato, dal mio punto di vista, dalla paura che lei, signor direttore, avesse di incorrere in problemi giudiziari che, come sappiamo bene, sono sempre sgradevoli ed allora, chiusi un occhio sulla indebita e non autorizzata “purificazione” della puntata. In quella puntata, come del resto anche nelle altre due che si sono succedute, ho espresso solo fatti assolutamente dimostrati ed incontestabili: e quando necessario, ho sempre sottolineato che alcune parti di mie dichiarazioni, erano mie opinioni personali.
Nella ultima puntata lei ritiene che abbia offeso due soggetti ma non dice né chi essi siano né in che modo li avrei potuti offendere, ma viene il sospetto che in realtà io non abbia proprio offeso nessuno bensì abbia, secondo lei, costruito un reato di opinione. Se lei avesse letto il mio ultimo libro, dove nella prefazione chiarisco cosa sia il reato d’opinione, avrebbe letto che sottolineo che esso rappresenta il reato che il Potere crede che un cittadino abbia fatto nei suoi confronti e che, tale reato, in sostanza, sia lesivo del potere stesso.
Per evitare la perdita d credibilità e di potere ecco che il Potere stesso censura in tutti i modi possibili colui che ha commesso il reato d’opinione.
Lei, volendo censurare le mie idee, ha mostrato al suo pubblico come la sua radio non sia affatto libera ma, in un sol colpo, ha mostrato la sua vera ideologica identità, trasformandola de facto nella brutta copia di Radio Maria.
Dunque riportando solo dati storici, che sono peraltro sotto gli occhi di tutti, avendo commesso il “peccato” di sottolineare alcune vicende storiche, mettendo in luce particolari noti ma che non dovevano essere sottolineati, perché chi comanda non vuole che altri comprendano, è stato da lei giudicato come una offesa provocando il suo sdegno. In realtà, a mio parere, lei non si è sdegnato ma si è demagogicamente schierato per il mascheramento della realtà oggettiva, trasformando la sua radio alla stregua della informazione che forniscono i canali di Stato.
Tale atteggiamento, se da un lato la pone al riparo delle ire di chi veramente comanda, dall’altro la pone dalla parte di chi, non desidera rogne e non vuole pestare i piedi a chi vuole far credere che le cose stiano come non stanno.
Così l’informazione che la sua radio fornisce si limita a sostenere che esiste la bontà, che ci sono gli alieni buoni, che bisogna volere bene al prossimo, che ci sono gli ufo ma non si deve approfondire cosa sono, che la politica non va trattata perché a chi è cosciente non interessa e così via, costruendo un contenitore di informazioni che appare vuoto e sostanzialmente, a mio spassionato parere del tutto inutile.
Purtroppo però non si può fare le nozze con i fichi secchi ed eliminare i miei interventi alla sua radio, avrebbe voluto dire pregiudicare l’audience, che sarebbe precipitata ai minimi storici. Così ella si inventa l’idea di farmi continuare la collaborazione ma censurando le mie idee, proponendo di registrare i miei interventi e poi vagliarne i contenuti, cosa che fanno oggi solo le emittenti di Stato come Mediaset e Rai.
Per mia fortuna l’integrità morale del conduttore, Pino Morelli, non è scesa a patti con la sua visione paleo-giornalistica della gestione della informazione, il ché ne ha provocato le immediate dimissioni da conduttore.
Da oggi sarà chiaro per tutti i suoi ascoltatori che la sua radio non ha dunque nulla di nuovo da raccontare se non le solite trite e ritrite affermazioni sul buonismo dell’umanità: grata a Dei, alieni buoni e integerrimi, inesistenti, onesti governanti. Se così infatti non fosse, lei censurerebbe le idee dei suoi ospiti non permettendo che mai si sappia ciò che invece si deve sapere.
Questo dovevo dirle e questo le ho detto in perfetta trasparenza come uso fare e come ha fatto Pino Morelli.

Corrado Malanga

https://www.facebook.com/pinomorelli/posts/10158079629092451
Link al post di Pino Morelli
https://www.facebook.com/corradomalangaofficial/posts/1516423045192978
Link al post di Corrado Malanga

FumettoConsiglio – Paperino 474

Non fisica quantistica, non scienze complicate o intricata filosofia: Paperino! Volevo segnalare una storia in particolare che c’è all’interno del mensile “Paperino474 (dicembre 2019), si tratta di “Zio Paperone e le sacche del tempo” (da Paperino 252 – giugno 2001).

C’è un tempo per amare… e un tempo per sognare… un tempo per pensare… e un tempo per agire!

Così inizia la storia a fumetti che parla di gioie passate, ma anche di incubi passati, racchiusi in diverse sacche dove dentro… ehm, mi fermo qui perché non voglio spoilerare troppo! Ne sarebbero orgogliosi Jung, Malanga, e altri…

Fatevelo prestare da vostro figlio, dal suo amichetto o procuratevelo in edicola 😅.

“La Chiave Armonica dell’Universo” – Firenze, sabato 30 novembre 2019 al Cine Teatro Odeon

I primi ringraziamenti vanno a “Spazio Interiore”, ad “In&Out” di Massimiliano Severi e alla magnifica cornice del “Cine Teatro Odeon” di Firenze. Ovviamente grazie al musicista Stefano Bollani, ai relatori Rupert Sheldrake e Corrado Malanga. Ultimi, ma non ultimi, un sentito ringraziamento alle oltre cinquecento persone accorse a questo evento unico.

La giornata si è svolta interamente senza intoppi o problemi vari, anche grazie all’enorme lavoro organizzativo che c’è stato nei mesi precedenti.

Stefano Bollani ha saputo presentare ed interloquire, attraverso il suo pianoforte accordato a 432 Hz, con i due relatori e il numeroso pubblico presente in sala.

Nella mattinata lo scienziato britannico Rupert Sheldrake, tradotto dal vivo in italiano, ha presentato il suo nuovo libro “Scienza e Pratiche Spirituali, riconnettersi attraverso l’esperienza diretta”. Ha raccontato della sua visione del mondo della meditazione dove, i nuovi paradigmi scientifici, si possono unire armonicamente con la spiritualità.

Nel pomeriggio è sceso in campo Corrado Malanga, che ha sfornato un intervento complesso ma al contempo “recepibile” dai presenti. Tra gli argomenti trattati dal Prof. troviamo: i fotoni e gli anti-fotoni, la natura dei fotoni con la geometria dei colori, l’universo frattalico, l’Evideon, la dualità nella realtà virtuale, gli elettroni e anti-elettroni, i neutrini, le frequenze reali e “coscienti” con cui dovrebbe essere suonata e registrata tutta la musica, indifferentemente dal genere che preferiamo (mi permetto di citare i Dream Theater e gli Haken). Tutto questo per dire che, attraverso le sempre puntigliose spiegazioni e slide di Corrado, tutto è vibrazione, frequenza, e che ognuno di noi dovrebbe saper suonare quell’immenso strumento musicale chiamato universo!

Interessante anche il finale, in tavola rotonda, con il dibattito tra Stefano Bollani, Rupert Sheldrake e Corrado Malanga…

Queste sono delle mie brevi impressioni a caldo della magnifica giornata passata ieri, sabato 30 novembre al Teatro Odeon di Firenze. Ricordo che il video della giornata sarà disponibile per tutti sul web gratuitamente verso l’inizio del 2020.

Ringrazio una volta di più Corrado Malanga che conosco personalmente dal 2004 reputandolo il miglior uomo/studioso di stampo scientifico nel campo della Coscienza, apprezzando e condividendo il suo continuo cambiamento che, negli anni, ha fatto su se stesso e sul mondo intero, il suo modo Unico di Essere e porsi con le persone, gentile ma senza peli sulla lingua allo stesso tempo. Grazie infinite dei cuore!

Aspettando delle “nuove” da Corrado nel prossimo 2020 (Piramidi?), vi lascio con qualche scattino di ieri fatto con lo smarthphone…

Corrado Malanga col mio testo “OltreCoscienza”
La versione su carta del mio testo “OltreCoscienza” che ho fatto stampare in pochissime copie…

“La gente deve imparare a curarsi da sola” – Corrado Malanga

Ancora una volta prendo spunto da questa frase (non nuova di Malanga) per consigliare agli utenti di non scrivere in privato convinti di ricevere risposte da lui, richieste di ipnosi, aiuti vari, ecc…
Corrado Malanga non risponde personalmente da anni e non ha contatti pubblici diretti, pagine FaceBook più o meno ufficiali, collaboratori, eccetera.
Grazie della collaborazione, comprensione e della condivisione del post a tutti!

(Andrea Nicola)