Messaggio di Aquila Bianca

Questo momento che l’umanità sta attraversando, può essere visto come un portale o come un buco. La decisione di cadere nel buco o di passare attraverso il portale dipende da te. Se ti angusti per il problema e consumi notizie 24 ore al giorno, con poca energia, sempre nervoso, con pessimismo, cadrai nel buco.Ma se cogli l’occasione per guardarti, ripensare la vita e la morte, prenderti cura di te e degli altri, attraverserai il portale. Prenditi cura della tua casa, del tuo corpo, non perdere la dimensione spirituale di questa crisi, diventa come l’aquila che dell’altro vede tutto e vede più ampiamente.C’è una domanda sociale in questa crisi, ma anche una spirituale. Attraverso la gioia si resiste.Abbi fede, sei stato preparato a superare questa crisi. Quando passerà la tempesta, sarai molto importante nella ricostruzione di questo nuovo mondo, devi stare bene ed essere forte. Per questo cerca di mantenere una vibrazione alta, felice e luminosa.Nello sciamanesimo esiste un rito di passaggio chiamato ricerca della visione, trascorri qualche giorno da solo nella foresta, senza acqua, senza cibo, senza protezione. Quando attraverso questo portale ottieni una nuova visione del mondo, è perché hai affrontato le tue paure, le tue difficoltà.Approfitta di questo tempo per esercitare la tua visione e cercare i tuoi rituali. Questo è quello che puoi fare: serenità nella tempesta.Stabilisci una routine per incontrare il sacro ogni giorno, le cose buone emanano ciò che emani, ora è la cosa più importante. Canta, danza resisti attraverso l’arte, la gioia, la fede e l’amore.

(Messaggio di Aquila bianca, indigeno della tribù amerinda Hopi)

https://www.facebook.com/andrea.nicola.7/posts/4961881483836875

La Dea Madre e le società che la adoravano (testo di SDEI)

(prima parte)


Gentili & attenti LETTORI, una delle CONVINZIONI che ho “maturato” nella mia ormai abbastanza lunga VITA terrestre è che niente nasce per caso, infatti ogni qualvolta vengo a scoprire” una nuova CONOSCENZA, questa mi permette di compiere un passo verso quella che definiamo l’EVOLUZIONE di un INDIVIDUO pensante, dotato anche di un’ANIMA, ed è quello che recentemente mi è successo con un fatto STORICO straordinario che pochissimi conoscono e che il POTERE globale ha di fatto CANCELLATO dai LIBRI e nelle SCUOLE. Si tratta della STORIA delle antiche SOCIETA’ GILANICHE che hanno “creato” una CIVILTA’ veramente LIBERTARIA da NON confondere ATTENZIONE con quella LIBERISTA attuale.

La sociologa Riane ESLER ha coniato il termine GILANIA dalle parole greche gynè=donna e anèr=uomo. La”l” deriva invece dall’inglese link=unire e/o greca lyeno o lyo=liberare. Lo spazio temporale di questa evolutissima CIVILTA’ europea, fondata sull’eguaglianza dei due SESSI (= maschile & femminile) varia dagli 8.000 ai 2.500 anni a.c. Un’ altra sua particolare caratteristica è che era amministrata senza una GERARCHIA e AUTORITA’, quindi priva di un POTERE piramidale che caratterizza invece la maggioranza delle attuali NAZIONI definite democratiche(!?). In altre PAROLE, funzionava in maniera PARITARIA e/o EGUALITARIA e/o COLLETTIVA assolutamente NON violenta, in una riassuntiva PAROLA con il PARTENARIATO o GILANIA.

Dal lato RELIGIOSO, un’altra particolarità è che nelle S.G. (Società Gilaniche) NON esisteva la separazione tra il SACRO e il PROFANO, che erano tra di loro interconnessi, veniva praticato l’antichissimo CULTO della DEA MADRE. Come testimonianza c’è il ritrovamento di diverse statuette (vedi es. la VENERE di WILLENDORF) di materiali diversi (argilla, rame, oro etc.) raffiguranti l’essere FEMMINILE. Pertanto, la FEMMINA/DONNA ricopriva un ruolo importantissimo in quella Società, in quanto DONATRICE di VITA. Questo, in profonda sintonia poi con le PIANTE e gli ANIMALI. Altra particolarità, essendo popolazioni pacifiche, NON esistevano né ARMI, né ESERCITI e i villaggi quindi NON erano ne difesi, né recintati.

Da sottolineare che questo CULTO religioso era diffuso oltre che in EUROPA, nel vicino MEDIO ORIENTE, ma anche nella lontana ASIA, nella Valle dell’ INDO. Ricordo al riguardo alcune testimonianze storiche ricavate da importanti scavi archeologici, ad es. a VICA, località vicino a BELGRADO, la Capitale della SERBIA o ad HARAPPA in INDIA o quella dell’isola di CRETA, famosa località turistica greca. Di grande interesse è poi l’ ECONOMIA di questa CIVILTA’ e le cause per cui cessò di ESISTERE, ma queste saranno OGGETTO della seconda parte del mio POST di CONOSCENZA, che ho ritenuto di farvi DONO condividendolo. Il motivo principale è che penso possa STIMOLARE il Vs. interesse e curiosità, in quanto esso ci fa CAPIRE che la natura dell’UMANITA’ in realtà alle ORIGINI è stata molto POSITIVA e quindi diversa da quella di cui siamo OGGI “preoccupati” TESTIMONI, ed anche potenziali VITTIME!

(seconda parte)

Gentili & attenti LETTORI, dopo aver inquadrato la STORIA e le particolarità della S.G. (Società Gilanica) credo sia interessante descrivere la sua struttura ECONOMICA, che è questa, furono i GILANICI a “diffondere” la così detta RIVOLUZIONE AGRICOLA, ma senza che questa abbia “generato” forme di schiavismo, di gerarchizzazione e di dominio classista, come è avvenuto dopo o comunemente si crede. C’era sì la proprietà, ma NON privata, bensì Comunitaria, insomma una prima forma POLITICA di un vero e proprio SOCIAL-COMUNISMO=SOCIALITA’+COMUNIONE dei BENI.

Ma come ogni CIVILTA’ terrestre, anche quella GILANICA finì a causa di più INVASIONI da parte dei KURGAN, tribù di PASTORI nomadi guerrieri armati, a cavallo, provenienti dalle steppe RUSSE, bagnate dal fiume VOLGA. Ecco allora formarsi l’ ANDROCRAZIA, che è il sistema dominante MASCHILE che ha dato origine al patriarcato, alla gerarchia, alle classi sociali, all’autorità. Questi apparati diedero poi FORMA al CLAN, alla TRIBU’, alla CITTA’ e infine allo STATO, simbolo di un POTERE PIRAMIDALE che limita fortemente la LIBERTA’ individuale. Ecco allora “sorgere” dei nuovi tipi di CLAN come i PARTITI, i SINDACATI, le CORPORAZIONI e così via tutti CENTRI di POTERE, più o meno forti e potenti spesso in lotta tra loro.

A titolo di curiosità storica, l’ultima S.G. a cadere fu quella dell’isola greca di CRETA nel 1.500 a.c. Questo dovuto forse al fatto che i rozzi e violenti KURGAN, erano digiuni dell’arte navale. Vi chiederete: ma allora cosa è rimasto di quella socialmente avanzatissima S.G. durata migliaia di anni, più di ogni altra di quelle conosciute? Molto poco, sia dal lato MATERIALE, a parte dei reperti archeologici artistici di pregevole fattura, e poco anche dal lato SPIRITUALE religioso, salvo qualche Associazione culturale che conserva ancora quelle antiche tradizioni legate alla DEA MADRE. Invece, dal lato SOCIO-POLITICO  immensa è l’EREDITA’ ricevuta da chi ha la MENTE aperta e sopratutto uno SPIRITO LIBERO, animato dalle 3 C che sono le iniziali delle sacre PAROLE della CONDIVISIONE, della COMUNIONE e della COMPASSIONE!

VI AUGURO una BUONA VITA e TANTA SALUTE

SDEI/Sergio

(Il MESTRI/STORICO)

Il buco – (film)

Un film distribuito da Netflix in questo 2020 dalle tante interpretazioni, ricco di simboli, incentrato sulla società piramidale, sulla filosofia, numerologia e non solo! Un finale altrettanto interpretabile… da visionare!

Corrado Malanga – Fisica della realtà/Realtà della fisica. Seminario 12 settembre a Ciriè (TO)

https://youtu.be/YMbAJYktpxI

NUOVO SEMINARIO DEL PROFESSORE CORRADO MALANGA CHE AVVERRÁ IL 12 SETT. 2020 A CIRIÈ TORINO. REALTÀ DELLA FISICA/FISICA DELLA REALTÀ.

• Dove risiede la coscienza? • Esiste un principio di indeterminazione? • Cos’è l’orizzonte degli eventi? • Dove si trova lo schermo olografico? • Dove si trova la fine dell’universo? • Quanto tempo ci rimane per capire? • Viviamo in una illusione? • Perché noi qui, ora? Si conclude così il percorso di ricerca sulla coscienza del noto professore Corrado Malanga, delineato in questi ultimi anni dai lavori svolti con: “Coscienza”, “Evideon-l’anima dei colori” “Un mondo felice”. Negli anni avvalsosi del grande bagaglio acquisito nel campo della chimica organica, coscienza e della meccanica quantistica, in relazione anche delle ultime scoperte in fisica quantistica, dimostra oggi quanto la realtà “olografica” altro non sia che una proiezione e creazione dinamica dell’uomo e di tutte le forme possibili che in essere convergono. Prendendo coscienza cosí egli può compiere consapevolmente una realtà felice, smarcata dal “loop” costante di circostanze che non realizzano ancora il suo vero potenziale umano e creativo. Vi aspettiamo amici!

⬇️⬇️⬇️⬇️ IMPORTANTE‼️‼️‼️ Data già la grande richiesta e il periodo particolare organizzativo, CHIEDIAMO CORTESEMENTE DI LEGGERE ATTENTAMENTE LA MAIL DI RISPOSTA CON MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE E ADEGUARSI A ESSA SENZA “CREATIVITÀ”, ONDE EVITARE LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPAZIONE, GRAZIE! 🙏 • Check in ore 16:00 • Inizio ore: 17:00 • Fine conferenza: 19:00 Possibilità di aperitivo in compagnia del relatore ore 19:30 Per norme vigenti: mascherina obbligatoria, distanziamento sociale a sedere. Segnalarci inoltre tramite mail/Whatsapp se nucleo famigliare, coppia o congiunti, per la possibilità di posti adiacenti. POSTI LIMITATI!!! Per prenotazioni, valide SOLO CON EMAIL A: infopianetaverdeculturale@gmail.com Sito per informazioni e tessera: https://ass-culturale.wixsite.com/pianetaverde Informazioni scrivere dal lunedì al sabato WhatsApp: 3518649320

Rivoluzione

“C’è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all’angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente. I pensieri, le idee non sono la verità; la verità è qualcosa che deve essere sperimentata direttamente, di momento in momento. Per intendere la Verità bisogna avere una mente molto calma, precisa e chiara; non una mente astuta, bensì capace di vedere senza pregiudizi e distorsioni, una mente innocente, aperta.”

Krishnamurti

Verso l’ultima frontiera (OltreCoscienza andrea nicola)

“Distrutti sono gli obelischi contenenti
l’occhio che tutto vede,
non maschio,
non femmina;
la battaglia è vinta
non la guerra!
Le coscienze son confluite
per la libertà delle
undici dimensioni.
Nuove prospettive
si intravedono,
ricche di vita,
un nuovo Sole puro
non dominatore sorgerà…
Il cammino del Sé
come monti imponenti
e mari tempestosi,
spingono draghi di fuoco
e venti freddi ed impetuosi…
verso l’ultima frontiera…”

#AndreaNicola #OltreCoscienza (2014)

Non fuggire, cambia il modo di pensare

Ringrazio ancora un volta l’amico Roberto Duria Freeanimals che ha fatto un post da un mio commento sul suo seguitissimo blog.

FONTE:

http://freeanimals-freeanimals.blogspot.com/2020/06/non-fuggire-cambia-il-modo-di-pensare.html

Testo di Andrea Nicola

Lo “scappare” significa scappare da se stessi. Quante volte ci abbiamo pensato, o magari ce ne siamo andati lontano per un periodo di tempo? Alcuni l’hanno fatto permanentemente e sono felici (onore a voi). Altri dopo anni di andata/ritorno 6 mesi l’anno in paesi orientali si fa questa domanda: “cosa ho capito adesso?”. Ma l’effetto positivo o negativo del proprio stato d’animo è il ritorno a “casa”… ma con un’altra consapevolezza, non siamo più come siamo andati via! Se invece un viaggio, una esperienza lontano da casa, ecc… non provoca in noi qualche cambiamento vuol dire che non abbiamo capito una mazza.

Come disse qualcuno è doveroso “restare in trincea”, ma quale trincea? La trincea che ci siam creati noi stessi nella nostra testa, un nemico fortissimo da cui ci si deve difendere per non morire. La conoscenza e la consapevolezza è che ognuno è artefice del proprio cammino in questo mondo, bello o brutto, non sta a me giudicare poiché ognuno ha la sua rispettabile idea. Ogni sera prima di andare a dormire bisognerebbe chiedersi: cosa ho fatto oggi per me, per cambiare in meglio la mia vita? Le rivoluzioni (non violente per quanto mi riguarda) si dimostrano con le azioni, con l’esempio, ecc… e non necessariamente queste “azioni” si devono gridare in pubblico, altrimenti si chiama ego, e con l’ego non si va tanto lontano.

Diamo sempre colpe all’esterno, al NWO, ai massoni, ai politici, a Conte, a Satana, ecc… lo abbiamo voluto noi! Se ci identifichiamo dando la responsabilità al politico, si dà energia a chi si sta tentando di combattere. Quando smetteremo di sprecare questa energia (anche il tempo è energia) per queste cose, allora tale energia la useremo per crearci un mondo diverso, possibilmente migliore, etico, sostenibile, ecc… Non quello che vuole il NWO, la new age e altre sette strane, ma quello che vuoi TE, cazzo! Non si possono assolutamente cambiare le cose se non cambiamo noi dentro, e soprattutto non si cambiano le cose facendo sempre le stesse cose! Porto da anni il messaggio che ognuno dovrebbe essere sovrano e cosciente di se stesso…ma qui si entra in altri argomenti che ho descritto altrove.

Concludendo, lo scappare è una parola obsoleta, non sarebbe meglio dire “spostarsi”? Ricordiamoci soltanto una cosa, e la dico anche a me stesso: ovunque andiamo restiamo noi stessi.

L’isola della piccola Flo

Flone Robinson (Flo) è una bambina di nove anni che vive a Berna con la sua famiglia, composta dal padre Ernst, dalla madre Anna, dal fratello maggiore Franz e da quello più piccolo Jaques (Jack). In casa con la famiglia Robinson vive anche Marie, la giovane governante, che è molto affezionata a Flo ed è per lei quasi una seconda madre.

Ernst è un abile medico, ma soprattutto è un uomo intelligente ed ingegnoso. Un giorno riceve una lettera dal dott. Elliott, un amico che vive in Australia, che lo invita a recarsi in quella terra lontana per esercitare là la sua professione. Ernst sente il bisogno di andare dove ci sia realmente necessità della sua opera, e dopo un intenso consulto con la famiglia, decide di accettare l’invito e di partire immediatamente per l’Australia con tutti i suoi familiari. Soltanto Marie non può partire per motivi personali e questo distacco peserà molto a Flo, che continuerà a pensare a lei con nostalgia e a sognarla spesso.

La famiglia Robinson, dopo aver fatto scalo a Liverpool si imbarca per l’Australia su una grande nave e durante il lungo viaggio farà la conoscenza di numerosi passeggeri e conoscerà le loro storie. In particolare Franz instaurerà un rapporto di profonda amicizia con Emily, una ragazza sua coetanea, appassionata come lui di musica. Il viaggio prosegue per alcuni mesi, ma quando ormai manca poco all’approdo, si scatena una violentissima tempesta che causa il naufragio della nave. I componenti della famiglia Robinson, privi di scialuppa di salvataggio e per un caso fortuito, si salvano dal disastro e riescono ad approdare su un’isola deserta[1], riuscendo a salvare poche provviste ed alcuni utensili dalla nave prima del suo inabissamento.

Inizierà un lungo periodo durante il quale la famiglia dovrà sopravvivere in un ambiente ostile e misterioso, potendo contare solo sulle proprie forze. Dopo aver adottato John, il cane del comandante della nave, deceduto per salvare Franz, e Mercre, un cucciolo di cuscus, l’ingegno di Ernst e la coesione dei Robinson risolveranno i piccoli e grandi problemi che via via dovranno affrontare. Costruiranno una capanna su di un grande albero per ripararsi dai tilacini (chiamati “lupi” nella serie), coltiveranno un piccolo orto, fabbricheranno candele e scaveranno un pozzo per rifornirsi di acqua dolce. Ernst ed il figlio Franz tenteranno anche di costruire un battello per poter lasciare l’isola, ma senza successo: una terribile tempesta farà inabissare il battello il giorno stesso del varo.

È passato più di un anno dal naufragio ed a questo punto i Robinson cominciano a temere che non riusciranno mai a lasciare l’isola. Flo continua a ricordare con nostalgia la casa di Berna e la sua Marie, e Franz continua a pensare alla bella Emily, probabilmente morta nel naufragio assieme a tutti gli altri passeggeri. Ma improvvisamente sull’isola arrivano altri due naufraghi: il marinaio Willy Morton[2] e il giovane Tomtom, un nativo australiano. Con il ragazzo la famiglia stringe subito un legame di amicizia, mentre con il signor Morton, burbero e misantropo, all’inizio i rapporti sono piuttosto problematici. Ben presto però tutti si renderanno conto che sotto la scorza ruvida si nasconde un grande cuore: si scoprirà infatti che Morton aveva salvato e protetto Tomtom dopo che i genitori erano stati uccisi perché si rifiutavano di lavorare come schiavi per i coloni inglesi in Australia.

Con l’aiuto del signor Morton, provetto marinaio, verrà progettato e costruito un nuovo battello (una sorta di catamarano) per poter finalmente lasciare l’isola. Arriva il giorno della partenza e dopo un mese di viaggio per mare i Robinson, il signor Morton e Tomtom raggiungono le coste dell’Australia.

All’arrivo il dott. Elliott, l’amico di Ernst che lo aveva invitato in Australia, farà loro una incredibile sorpresa: Emily, la grande amica di Franz, non è morta, ma si è salvata dal naufragio e ora è allieva infermiera presso il grande ospedale dove Elliott lavora e dove eserciterà anche Ernst Robinson. Franz ed Emily riallacceranno subito il profondo rapporto che avevano avuto durante la traversata verso l’Australia di tanto tempo prima, ma Emily partirà ben presto per l’Inghilterra, dove frequenterà una rinomata scuola per infermiere: darà a Franz l’appuntamento in Australia alla fine del suo corso, dopo tre anni. Anche il signor Morton e Tomtom si imbarcheranno sulla stessa nave, ma prometteranno ai Robinson di ritornare a trovarli ogni sei mesi.

Lentamente i Robinson riprenderanno quindi una vita normale, non senza provare nostalgia per la loro isola deserta su cui avevano abitato per tanto tempo.

FONTE:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Flo_la_piccola_Robinson

Entanglement Comunicazionale Akashico (OltreCoscienza andrea nicola)

Il titolo mi è venuto in mente ieri sera mentre mi balzava l’idea di scrivere qualcosa sulla “comunicazione”. Partendo dal fatto che la comunicazione è antica quanto l’universo, cambiano i modi, le epoche, le tecnologie, ecc… ma è parte integrante e fondamentale per ognuno che sia Coscienza.

Penso che il ricevere informazioni sia da attribuire al bisogno di ampliare la conoscenza per apprendere e migliorare (si spera) il proprio stile di Vita. Il voler comunicare è altrettanto un bisogno, solo che quest’ultimo è spesso confuso col solo svuotare a pappagallo le proprie conoscenze all’esterno (vedi gli insegnanti), che non è negativo, ma presuppone troppo spesso ad imporre una conoscenza, non accettando che magari qualcosa sia da rivedere col passare del tempo. Infatti la consapevolezza aumenta sempre e, con il suo aumentare, si aggiungono dettagli, si modificano concetti, si migliorano e si aggiornano pensieri magari diventati troppo obsoleti per il presente. Ripeto qui una frase che spesso faccio riemergere nei miei scritti: parliamo troppo e ascoltiamo poco. Il solo non ascoltare o il solo voler comunicare parlando o scrivendo ad oltranza, è segno di poca comprensione di se stessi… non sempre conoscenza fa rima con coscienza!

Come sempre sta ad ognuno vivere la Vita di cui ha bisogno in quell’istante.

La tecnologia moderna ha fatto dei passi da gigante nella comunicazione, e lo ha fatto velocissimamente (forse troppo?), basta a pensare che è sufficiente avere una connessione internet e possiamo scrivere quello che ci pare a gratis o quasi… “Quasi” perché regaliamo i nostri dati chissà chi per farci ignobilmente controllare. Vedere il praticamente imposto 5G, il film Snowden, il Nuovo Ordine Mondiale e la situazione orwelliana in cui siamo immersi, quasi inconsapevolmente.

Il mondo non è come è, ma il mondo è come siamo, un nostro specchio perfetto… ma soprattutto non è duale.

Computer, smartphone, facebook, whatsapp, ecc… dovrebbero servirci, non il contrario! Tanti anni fa scrissi di quanto era strano e al contempo bello uscire di casa senza telefono, oggi è pura utopia o quasi… e non ci si rende ancora conto di quanto sia una “bomba” quell’aggeggio che abbiamo perennemente in tasca o sul tavolo, oggi più che mai. Pochi giorni fa ero in una sorta di paradiso naturale con assenza di segnale internet, una sensazione che andrebbe provata con maggior frequenza.

Tutto questo per comunicare a me stesso e ai lettori che la comunicazione più genuina, secondo il mio modesto punto di vista coscienziale, è fatta al di là delle parole scritte o orali, è da ricercarsi al livello degli archetipi atavici dove non esiste suono e forma, ma pura energia centrata ed equilibrata nell’essere se stessi… ed è li che ci si deve muovere, altrimenti si resta per sempre ancorati al “vecchio” paradigma imposto dalla notte dei tempi ancestrali.

Con questo nuovo pensiero “naturale” di comunicazione, si crea una sorta di rete in entanglement, dove tutti hanno la possibilità di attingere dal tutto e da chiunque, in sintonia e frequenza da una Akasha generale, che non è altro che il nostro noi stessi, una sacralità manifesta che TU SEI, ma forse devi ancora scoprirlo nel tempo.

Quindi sintonizziAmoci col nostro Sè Centrale che è in entanglement con il multiverso quantico coscienziale, per realizzare quello che siamo venuti in questo mondo: essere se stessi e far accadere il miracolo che siAmo, qui ed ora.

…altroché diavolerie tecnologiche moderne!

Felice e cosciente Vita 🙂

OltreCoscienza andrea nicola

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🙂

Saper vivere (Charlie Chaplin)

“Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto nel momento giusto. E allora ho potuto rilassarmi. Oggi so che si chiama Stima di sé. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho percepito che la mia ansia e sofferenza emozionale non erano altro che un segnale quando contrasto le mie sensazioni. Oggi so che si chiama Autenticità. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho cessato di volere una vita diversa ed ho cominciato a vedere che tutto quello che mi succede contribuisce alla mia crescita. Oggi so che si chiama Maturità. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho cominciato a vedere l’abuso nel forzare una situazione od una persona con l’unico scopo di ottenere ciò che voglio, sapendo benissimo che né la persona né io siamo pronte e che non è il momento. Oggi so che si chiama Rispetto. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho cominciato a liberarmi da tutto ciò che non mi era salutare, persone, situazioni, tutto ciò che abbassava la mia energia. All’inizio la mia ragione chiamava questo Egoismo. Oggi so che si chiama Amor Proprio. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho smesso di temere il tempo libero ed ho smesso di elaborare tanti piani, ho abbandonato i grandi progetti per il futuro. Oggi faccio ciò che è giusto, ciò che mi piace,quando mi piace e secondo il mio ritmo. Oggi so che si chiama Semplicità. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho smesso di voler sempre avere ragione e mi sono reso conto di tutte le volte in cui mi sono sbagliato. Oggi so che si chiama Umiltà. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho smesso di rivivere il passato e di preoccuparmi per il futuro. Oggi vivo nel presente, lì dove la vita si svolge. Oggi vivo una sola giornata alla volta e so che si chiama Pienezza. Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho capito che la mente poteva ingannarmi e deludermi ma che se la metto a servizio del cuore diventa un’alleata preziosa. Tutto questo è Saper vivere.”

(Charlie Chaplin)