Il sonno giusto? – parte conclusiva –

Premessa, si legga prima “Il sonno giusto?” al link: https://www.oltrecoscienza.it/2023/06/06/il-sonno-giusto/

Ecco che tendo a mettere fine all’argomento “sonno”, iniziato pochi giorni fa.

sonno sónno s. m. [lat. sŏmnus]. – 1. a. Stato e periodo di riposo fisico-psichico dell’uomo e degli animali, caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà e accompagnato… – https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/sonno/

Dalla Treccani, ma anche da altri fonti più o meno autorevoli, prendiamo questa parte: sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà.

Sospendere totalmente o parzialmente la coscienza e la volontà? Anche no! La coscienza essendo tutto, essendo te stessa/o, essendo eterna (integrata e non separata) non ha bisogno minimamente di una “sospensione”.

E’ come ordinare ad una auto da rally di fermarsi un paio di minuti e poi riprendere la propria gara, è assurdo o no? Eppure, trasportando il discorso al sonno, la quasi totalità degli esseri viventi lo fanno regolarmente. Come dicevo nella prima parte, ma anche in altri scritti precedenti, il rituale non è cosa saggia. Quindi il rituale del “dormire” resta un rituale, che lo si comprenda o meno in questo istante.

Con questo non voglio dire che non bisogna dormire, no! Chiarisco sta cosa in quanto intendo dire che si dovrebbe dormire poco e spesso, e questo discorso andrebbe a braccetto pure col mangiare ed altri temi legati alla vita quotidiana.

Quindi il rituale del dormire 5, 6, 7 8, 10 o 12 ore è errato dal mio attuale punto di vista. Questo perché in questo “sonno” appunto delle forze si attivano per togliere energie ai dormienti, magari in modo sottile e quasi impercettibile, ma ci sono. Ecco il perché si dovrebbe svegliarsi svegli.

Svegliarsi svegli ma anche addormentarsi svegli, il tutto nel completo, perfetto ed eterno presente.

Penso che questo scritto sia forse un tantino arduo, e che verrà meglio compreso in futuro vicino. E’ un modo essenziale per pensare ad un mondo veramente diverso, felice ed armonico con tutto il creato… e soprattutto nel segno dell’amore!

Felice vita 🙂

andrea nicola oltrecoscienza

Mangiare

Nei vari anni di ricerca e di Vita, mi sono imbattuto in moltissime persone (dal vivo e su internet) che parlavano di alimentazione “corretta”. Ho ascoltato e scambiato pareri con medici, esperti di nutrizione, amici, omeopati, guru, nutrizionisti, vegani, fruttariani, respiriani, crudisti, “digiunisti”, ecc… Come spesso accade, tutti vorrebbero aver ragione, seppur esponendo con rigore e coerenza le loro idee sul cibarsi correttamente. E’ sufficiente anche leggere i commenti sotto un video di alimentazione per rendersi conto degli scannamenti tra i “commentatori”. Secondo me la persona intelligente dovrebbe ascoltare tutti e tutto, leggere, studiare, ma poi fare anche un po’ di ordine (ci vogliono anni) e provare da solo quello che crede sia meglio per lui, provarlo su di se in quanto, secondo me, non c’è una “ricetta” corretta e salutare per tutti.

Mi sento di esprimere queste considerazioni sull’alimentazione perché ne ho provate di diverse (onnivore, vegetariane, vegane, vegetariane/fruttariane, senza muco, ecc…). Invece non sopporto chi giudica negativamente un’altra persona che segue un altro modo di alimentarsi diverso da lui. Prima prova per un periodo, se poi non vedi risultati ritorni a mangiare come prima, che problema c’è?

A parte il fatto che basterebbe quantomeno leggere l’etichetta, gli ingredienti, la provenienza, ecc… per farsi un’idea (seppur parziale) di cosa andiamo a mettere in bocca. Magari ci accaparriamo un prodotto soltanto perché c’è la dicitura “bio”, che magari di “bio” non c’è proprio nulla, anzi.

Dalla mia esperienza mi soffermerei invece sul “come” e il “quando” mangiamo più che sul “cosa”. Certo, se ti mangi tutti i giorni 8 etti di gnocchi al ragù, un intero pollo fritto, mezzo chilo di profiteroles e doppio caffè, non è proprio il massimo, no? Però è altrettanto vero che se un particolare giorno ho voglia di prendere a cucchiaiate la Nutella, perché non posso farlo? Dal bellissimo film “Lei” c’è una scena di un tizio che rompe le scatole ad un altro (il protagonista) perché si beve un succo di frutta “commerciale”, una donna interviene dicendo al tizio che magari quel succo di frutta chimico magari gli fa bene per il suo umore e benessere (o qualcosa del genere).

Ritorno sul “come” mangiare. Se mi mangio una mela con la consapevolezza che mi faccia bene avrò un tipo di reazione nell’organismo, ma potrebbe essere la stessa cosa se mi mangio una bistecca con la stessa consapevolezza. Non voglio essere frainteso perché con “consapevolezza” intendo quello che ho scritto nei vari miei precedenti articoli, “OltreCoscienza” soprattutto.

Secondo il mio punto di vista, la direzione necessaria per un futuro sostenibile, è quella che sta nel nutrirsi di quello che coltiviamo noi, o comunque di prodotti a chilometri zero. Questa strada, comunque, porta ad una evidente alimentazione vegetariana. Ti piace il pollo, il tacchino o il maiale? Bene, te lo allevi, lo uccidi e te lo mangi, non ti giudico…però lo fallo lontano da me, per favore.

Da anni coltivo un piccolo orto sinergico, vuoi paragonare una fragola, un pomodoro o una zucchina raccolta e mangiata, con gli stessi vegetali presi in supermercato? Non c’è raffronto alcuno!

E da non dimenticare l’acqua: quella di pompa è una cosa, quella di rubinetto un’altra, e quella in bottiglia di plastica un’altra ancora. Mi rattrista vedere la gente, al supermercato, accaparrasi litri e litri di plastica, opsss di acqua preferendola quantomeno a quella di rubinetto…

Vorrei soltanto consigliare la lettura di un libro uscito in Italia a fatica soltanto negli ultimi tempi: “20 domande sul digiuno secco”.

Chiaramente ci sarebbe molto ancora da scrivere sul “mangiare” (cerca tra i centinaia di libri o le molte informazioni disponibili su internet), ma potrei riassumere il tutto con questa frase:

“mangia ciò che ti pare, ma fallo con Coscienza!”, poiché con Coscienza nulla viene lasciato al caso, e più nessuno ti dirà cosa è buono, cosa è cattivo, cosa fa bene o cosa fa male… lo sai da te e basta.

Felice appetito!