Iron Maiden “Senjutsu”

(andrea nicola OltreCoscienza)

17 album, migliaia di concerti in oltre 40 anni di attività. Il gran merito va all'immortale (!?) Anima Steve Harris che ha creato una delle migliori band al mondo e tutt'ora "on the road": gli Iron Maiden.

Premessa 1: rovescerò un vasetto di marmellata alle fragole al primo che dirà: "sempre la solita solfa!" Non se ne può più, l'ho ribadito più volte, se siete coi paraocchi alle orecchie prendetevi il vinile/CD/MC di "7th Son Of A 7th Son" e "Killers" (capolavori indiscussi, ok...), ascoltateveli per la trecentesima volta ma smettete di leggere queste righe, grazie.
Premessa 2: ascolto gli Iron da quando ho 11 anni circa, comprato tutto originale negli anni, letto libri ed articoli, visti dal vivo 12 volte e suonato allo sfinimento le loro song.

Farò un “track by track” veramente veloce ed essenziale:

"Senjutsu" è tra le canzoni più strane ed inusuali degli Iron Maiden, una vera e propria marcia di guerra che fa da degna apripista ai minuti successivi. Orecchiabili e spaziali le varie parti vocali. (Voto 9)
https://youtu.be/vxgTpbKUANQ

"Stratego", il secondo singolo rilasciato a pochi giorni dall'uscita ufficiale del disco. È una bella cavalcata di 5 minuti in classico stile maideniano. (Voto 8)
https://youtu.be/mpuwr9fF7kw

"The Writing On The Wall" è il primo singolo che ormai abbiamo ascoltato più volte e piuttosto assimilato. Come ho scritto nella precedente recensione è una bella song roccheggiante, timbro Maiden ma nel contempo porta una ventata di "freschezza", freschezza mantenuta in diverse tracce del CD. (Voto 8)
https://youtu.be/FhBnW7bZHEE

"Lost In A Lost World" ci catapulta in un disco solista di Bruce Dickinson, poi prosegue e termina con un piglio Maiden post 2000. (Voto 7.5)
https://youtu.be/ieSXL6ElP68

"Days Of The Future Past" è la song più breve dell'album, vivace e roccheggiante, piacevole ma forse la meno ispirata del CD. (Voto 7.25)
https://youtu.be/FiLaLcB7SeM

"The Time Machine" o "The Legacy"? La macchina del tempo gioca appunto con la musica. Il brano prosegue spedito in classico stile Maiden. (Voto 8.5)
https://youtu.be/u-_DLK4a1ro

"Darkest Hour", i gabbiani ed il mare fanno da intro e outro a questa lenta/ballad, i richiami a Dickinson solista si fanno sentire anche qui. Belli gli assoli in mezzo alla canzone. (Voto 8)
https://youtu.be/BKEW69QjN4g

"Death Of The Celts" è la "The Clansman" del disco, è una sorta di collage Maiden post 2000. Piacevolissimi i soli. (Voto 7.5)
https://youtu.be/AsOFYvKohO4

Ora però si fa sul serio!

"The Parchment" è la più lunga dell'album con i suoi 12 minuti e 39 secondi di durata. Sonorità orientali ci introducono deliziandoci nel corso di tutta questa suite, sopraffina, da brividi. La colloco tra le migliori canzoni mai scritte da Harris, non andrebbe a stonare davanti ad una "Alexander The Great", "Hallowed Be Thy Name" o “Phantom Of The Opera”. (Voto 9.5)
https://youtu.be/dt8uqyirQvM

"Hell On Earth" è il decimo ed ultimo brano di questo disco. L'inizio, ma anche il resto della canzone, sembra uscire dal periodo "The X Factor" e "Virtual XI" (dischi barbaramente troppo sottovalutati dalla massa). Come la penultima "The Parchment" è una lunga canzone in cavalcata, ritornello epico e gradevolissimi soli ci accompagnano nel lento finale, in una sorta di "Blaze era". Monumentale come la precedente, a pari merito! (Voto 9.5)
https://youtu.be/B1EOkFeD3Ho

Vi invito a leggere la mia recentissima recensione di un box contenente ben 6 CD sugli Iron Maiden appena uscito:

https://www.oltrecoscienza.it/2021/08/26/iron-maiden-box-the-broadcast-archives-6-cd-recensione/

"Senjutsu" è registrato bene, le tastiere e i vari effetti sono un tappeto arricchente del disco. I protagonisti di questa nuova release sono, secondo me, Steve Harris e Bruce Dickinson. Steve (gradito risentirlo anche col basso acustico in qualche frangente) ha il merito come al solito di aver composto la maggior parte delle canzoni e Bruce per aver dimostrato ancora una volta al mondo come si canta a 63 anni. Buona, rodata e ormai consolidata intesa tra i tre chitarristi. Ultimo ma non ultimo Nicko che, alle soglie dei 70 anni, è ancora capace di spaccare i culi a mezzo mondo con la sua consueta astronave, ehm, batteria! Se proprio devo tirare fuori un "difetto" (da un certo punto di vista non lo è affatto) è che tutte le canzoni, o comunque la maggior parte, devono iniziare tutte lente...qui Harris, ormai, ha la fissa dal 1995. Come ho affermato in diverse recensioni dei nostri beniamini inglesi, spererei in un disco, come struttura, alla "Piece Of Mind", "Killers" o "Virtual XI", chissà se questo sogno verrà realizzato?

Dove collocherei "Senjutsu"? Non ho dubbi: il miglior disco post 2000, un gradino superiore al mio amato "Dance Of Death". (Voto generale: 9). Lo piazzo all’ottavo posto dopo i primi 7 dischi.

Ricordate infine che il miglior recensore al mondo siete voi con le vostre orecchie, e soprattutto col vostro cuore...quello non sbaglia mai!

Up the Irons! ♥️

IRON MAIDEN box The Broadcast Archives (6 CD) – recensione –

Fare una “nuova” recensione degli Iron Maiden a pochi giorni dall’uscita del loro diciassettesimo album “Senjutsu” mi è quantomeno inusuale.

Ci troviamo di fronte a questo nuovo box (tra l’altro anche ad un prezzo veramente conveniente) contenente ben 6 CD. Si tratta di canzoni live registrate in qualche trasmissione radio britannica, niente di ufficiale quindi, ma questo non significa che non sia degno di essere preso in considerazione. Premetto che ascolto i Maiden da quando ho 12 anni (anno più, anno meno), visti dal vivo 12 volte e comprato tutto originale, dai video VHS, alle cassette MC, ai CD, ai DVD/Blu-Ray, magliette, bandiere, gadget vari, ho suonato pure in una tribute band (the Rainmakers) dal 1999, anche se ufficialmente dal 2006.

Sono molto contento adesso di spendere quattro parole su questa uscita che presumevo fosse un mezzo bidone…

Il box cartonato contenente i 6 CD si presenta bene, nulla di eccelso ma comunque bellino da vedere, essenziale. Da notare il clamoroso errore della scaletta del sesto CD apposta sul retro del box.

I live contenuti sono stati presi dal:

– “Monster Of Rock” di Reggio Emilia del 1992 durante il tour di “Fear Of The Dark”, ultimo disco con Bruce Dickinson alla voce prima della sua partenza;

– “Metal 2000 World Tour” a supporto di “Brave New World”;

– “Virtual XI World Tour” del 1998.

La qualità audio dei CD mi ha veramente stupito in modo positivo, non è un bootleg registrato con un registratore a cassettine anni ‘80, ma non è nemmeno un live ufficiale (come precedentemente detto) registrato a dovere e manipolato in studio. Questo è un vero live, nudo e crudo!

Per quanto riguarda il live del “Monster Of Rock” a Reggio Emilia c’è poco da dire, carino nel suo insieme e nella scaletta ormai ben nota del “Live At Donington”. Qui troviamo un Bruce Dickinson che dà veramente proprio il minimo sindacale alla voce, non sto dicendo che canta male eh, non voglio essere frainteso…ma si sente, anche grazie alle sue stesse dichiarazioni dell’epoca, che da lì a qualche mese avrebbe abbandonato la band. Questa dipartita del singer mi aveva fortemente rattristato in quanto pensavo che avrei mai più visto i Maiden con lui alla voce. Infatti mi persi anche, per vari motivi, il concerto di Majano del 1993…

I CD riguardanti il tour di “Brave New World” sono una boccata d’ossigeno, perché? All’epoca feci una breve recensione del “Rock In Rio” puntando il dito sulla produzione che tutt’ora reputo non buona: rumore del pubblico esageratamente alto, chitarre “zanzare”, basso troppo basso, eccetera. Boccata di ossigeno dicevo, perché il suono è molto più ascoltabile, Steve Harris si sente a dovere e il missaggio più che sufficiente e performance esaltante degli inglesi.

Ecco che vengo a parlare dei CD registrati nel “Virtual XI World Tour” del 1998. Probabilmente qui si scateneranno i fans di una certa “schiera”, dato che il sostituto di un certo Bruce Dickinson (che reputo tra le migliori voci heavy metal di sempre) è Blaze Bayley. I Maiden hanno fatto uscire ufficialmente soltanto qualche song con Blaze dietro il microfono, mai un live completo… e su questo gli do pienamente ragione. Ma i meriti di Harris e soci si fermano esattamente qui. Per farla breve, non ci vogliono 70 lauree in musica per capire che Blaze Bayley non è minimamente adatto a cantare le canzoni di Bruce, mi riferisco soprattutto ai pezzi alti, mentre su quelli bassi possiamo salvare effettivamente qualcosa: vedi “Afraid To Shoot Strangers”, brani dell’era Paul Di’Anno ma poco altro. Ma vogliamo vedere il bicchiere anche mezzo pieno? Skippiamo ora le song “vecchie” e teniamo in considerazione le song di “X Factor” e “Virtual XI”? Vi dispiace ascoltare con le vostre orecchie e dirmi se vi fanno proprio schifo “When Two Worlds Collide”, “The Educated Fool”, “Lighting Strikes Twice”, “Sign Of The Cross”, “Lord Of The Flies”, “Man On The Edge”, “The Clansman” o la opener “Futureal”? Addirittura “The Angel And The Gambler” dal vivo ha un suo perché (e la reputo una delle peggiori canzoni scritte degli Iron). Sapete l’unica critica che faccio ai due album in studio con Blaze Bayley? Il suono in generale, moscio con chitarre basse e poco distorte. In questo live invece il suono è più granitico e metal! Non entro nel merito di recensire qui “X Factor” e “Virtual XI”, ma mi limito a dire che li reputo album buoni e probabilmente superiori ad altri dischi con Bruce alla voce, prima e post reunion del 1999.

Questi 6 CD li consiglio ai veri appassionati degli Iron Maiden, senza dubbio, ma anche ai tanti fans curiosi di ascoltare dei live specifici e particolari.

Non sentite con le orecchie e basta, ma ascoltate anche col cuore!

Ora non resta che attendere i primi di settembre… UP THE IRONS !!! 🙂

Dream Theater – Distant Memories – Live in London (Special Edition 3CD+2Blu-ray Digipack)

È da parecchio tempo che non metto un pieno voto ad uno dei miei gruppi preferiti. È forse giunto il momento?...
Inizio dall'odore delle pagine (lol), buonissimo! Il libretto con le foto, gli sfondi dei 5 dischi e i disegni sono davvero apprezzabili, con sempre qualche particolare da scoprire. L'immagine della classica cabina telefonica inglese con all'interno l'androide di "Distance Over Time" che telefona, è molto carina ed azzeccata. "Distant Memories - Live in London" promette bene già dall'intro e dalle prime note di "Untethered Angel". I Dream fanno sul serio però con "A Nightmare To Remember", brano sempre potente dal vivo. Si continua con "Fall Into The Light", il brano dell'ultimo CD che mio avviso è tra i pochissimi punti deboli del live, ma è un mio parere in quanto tale song l'ho da sempre reputata sufficiente o poco più. Il concerto prosegue con "Barstool Warrior" che è una valida canzone, sempre estratta dall'ultima fatica della band. È la volta di "In The Presence Of Enemies - part 1" prelevata da “Systematic Chaos” del 2007, ben incastonata con ultimo brano della prima parte del live, e cioè "Pale Blue Dot". Questa traccia, presa sempre dall'ultimo CD, è la mia preferita dell'ultimo disco, un brano che ho particolarmente apprezzato dal vivo l'anno scorso al MetalDays a Tolmino, in Slovenia.
Dopo un'oretta circa della prima parte del live, ecco partire l'oltre ora e mezza di "Metropolis Pt. 2: Scenes From a Memory", un album che a detta di una certa schiera di fans è l'ultimo album degno di nota dei DT. L'esecuzione musicale è impeccabile raggiungendo l'apice con "The Dance Of Eternity", la canzone strumentale che è tra le mie favorite della band. Insomma, il ventennale di “Scenes From A Memory” è stato celebrato a dovere.
L'ottima "At Wit's End" e la discreta bonus track "Paralyzed" concludono questo live londinese. Da segnalare un piccolo materiale bonus, che conta poco più di 4 minuti.
La prestazione della band è come al solito superlativa, un Jordan Rudess che vola tra una tastiera e l'altra, un Petrucci che è una goduria ascoltarlo in ogni sua nota, un solito Myung (immutabile da anni, lol) concentrato e preciso, un Mangini pauroso dietro le pelli (quanto si diverte su “Finally Free?”). Capitolo a parte meriterebbe James LaBrie, secondo me autore di una buona performance, nonostante le molte critiche che gli vengono troppo spesso rivolte. Accordare a 432Hz sarebbe un aiuto?
La produzione sonora è praticamente perfetta sotto ogni aspetto, dai pezzi più pesanti, prog/metal ai pezzi più melodici. Sicuramente l’audio è superiore al precedente “Breaking The Fourth Wall”, in questo momento, a caldo, potrei paragonarlo al “Live At Luna Park”. Se proprio devo trovare un difetto, trovo che la voce sia un pochino bassa nella prima parte del concerto…
Insomma i Dream Theater, musicalmente, non sbagliano un colpo. Posso quindi ritenermi molto soddisfatto di questo "Distant Memories - Live in London"... Alzare il volume, Ascoltare e Vedere per Credere!

Iron Maiden – Nights of the Dead, Legacy of the beast, live in Mexico City (CD Deluxe edt.)

revisione del 21 novembre 2020

È un mio rituale ad ogni uscita maideniana: alle 9 davanti al negozio di musica per accaparrarmi questo live... Mhmmm no, i tempi son cambiati e Amazon, nel bene e nel male, me l'ha portato a casa. L'emozione di mettere il CD nel lettore è però sempre alta.
Iniziamo dalla copertina che avendola già vista precedentemente sul web non mi ha entusiasmato molto, anzi! Va un po' meglio il libretto con l'immagine di "Eddie diavolo" che si accinge a rompere le vetrate ecc..., nettamente superiore alla copertina stessa. Le foto interne sono carine ma alcune troppo scure per i miei gusti.
Veniamo alla musica, la performance dei musicisti è buona ma non eccellente come in altre date del lungo tour (ricordo con piacerissimo il live di Trieste, tra i miei preferiti dei 12 concerti che ho visto dei Maiden). Anche la voce di Bruce in questo live messicano fa a tratti fatica, soprattutto su Where Eagles Dare, non è una "colpa", ma bisogna ammettere che non era tra le sue migliori serate. Con lo scorrere dei brani, fortunatamente, Dickinson migliora considerevolmente.
Il suono, nella prima recensione a caldo, lo avevo stroncato forse troppo brutalmente definendolo addirittura come il lato più negativo di questo doppio live CD. Invece, riascoltandolo in diversi impianti audio, il suono non è "male", ma sicuramente neppure ottimo. Chitarre troppo "zanzare" e un missaggio non troppo curato, penalizzano questa nuova uscita dei 6 inglesi.
Secondo me questo "Nights of the Dead" risulta inferiore ai predecessori "The Book Of Souls: Live Chapter", al "Flight 666", "En Vivo" e gli altri live post reunion. Insomma, un mezzo passo falso, forse dovuto alla programmazione di voler a tutti i costi registrare a Mexico City. Da sottolineare il fatto che hanno registrato e scelto i brani da ben 3 date fatte lì!
Per quanto riguarda la scaletta nulla da eccepire, efficace, bella. Piacevolissime le varie The Clansman, For The Greater Good Of God, la maestosa Sign Of The Cross, la non troppo suonata Flight Of Icarus, poi le solite "classicone", immancabili come sempre.
Che dire? Non sono solito a dare giudizi negativi al mio gruppo preferito, ma voglio dare a questo live soltanto una sufficienza piena, ma nulla di più. Probabilmente il peggiore album ufficiale dal vivo. Insomma, ci si aspetterebbe molto di più da un CD dei Maiden uscito nel 2020!
Ora non resta che aspettare il nuovo album, forse l'anno prossimo? Nel frattempo andrò a riascoltarmi per la milionesima volta il "Live Afer Death"...
Nonostante tutto: up the irons !!! 🙂

Corrado Malanga – Il mondo felice, un viaggio verso i luoghi della Coscienza (libro)

Un libro con gli “attributi”, e non è che sia una novità quando si parla di Corrado Malanga. “Il mondo felice, un viaggio verso i luoghi della Coscienza”, ecco il titolo del suo ultimo libro della casa editrice “Spazio Interiore”. E’ un testo diverso dai precedenti, scorrevole e variegato poiché si sofferma sulla nostra attuale società con i suoi evidenti problemi, le tante verità nascoste dai cosiddetti “potenti”, la scuola, l’industria, la scienza, le religioni, la politica, il lavoro, il denaro e così via. Il tutto visto con la chiave della Coscienza non dualistica. Insomma, come non mai, un libro veramente utile per comprendere se stessi, il mondo e l’universo che noi stessi abbiamo creato. Un mondo felice, come descritto e documentato ampiamente nel testo, è possibile.

Si può trovare in libreria, sui vari siti di libri e a questo link:

https://www.spaziointeriore.com/casa-editrice/lanterne/823-il-mondo-felice?jjj=1552802424556

Felice lettura! 🙂