Intervista a Tiziana Pioggia

Chi è Tiziana Pioggia e perché il nome “Tiziana Pioggia”?

Tiziana Pioggia sono io nel senso più ampio del termine. Quella che non ho TENUTO nascosta, ma che SI È TENUTA nascosta solo per comparire al momento giusto e salvarmi. Ho scelto PIOGGIA perché mi identifico molto con questo elemento naturale. Proprio come la Pioggia mi è capitato spesso di non essere apprezzata come presenza, ma di essere poi desiderata fortemente al momento della mia assenza… Mi piace il cielo tempestoso e adoro i temporali con tutte le loro dinamiche sonore e cromatiche, gli alberi che si piegano al vento, la natura che sembra soffrire, mentre invece si nutre… La Pioggia è per tutti il “brutto tempo”, ma… Sarà vero? Forse è grazie alle nuvole grigie che apprezziamo il cielo azzurro, e il forse l’ho scritto solo per accontentare quelli che non ci credono, perché, anche se non sembra, adoro la felicità.

Da quanto tempo canti e suoni la chitarra?

Canto e suono la chitarra da quando avevo dodici anni, ma ho iniziato a comporre attorno ai venticinque anni, quando ho finalmente ricevuto il dono di riuscire a sublimare e trasformare le mie amarezze in qualcosa da dire invece che in qualcosa da infliggermi.

Hai o hai avuto dei maestri musicali?

Ho avuto dei maestri musicali e dei messaggi importanti nel bene e nel male in ogni singola canzone che ho ascoltato, persino dalle ninne nanne di mia madre. Massimo De Vitor mi ha insegnato ad accettare la mia voce e, per questo, lo ringrazierò sempre.

“MagiCorvo” è ufficialmente il tuo primo disco, dove e come è stato registrato?

MagiCorvo è una raccolta di canzoni vecchie e nuove che ho scelto come quelle che più mi rappresentano in questi ultimi tempi. È stato registrato in modo piuttosto travagliato in diversi studi, ma ha visto la Luce a Tolmezzo, grazie alle cure e alle capacità di traduzione delle miei contorte idee di Luca Valpin che è stato a tutti gli effetti un musicista dei miei pezzi. Energeticamente non ha svolto solo un magnifico lavoro tecnico, ma ha messo al primo posto come risultato la mia soddisfazione nel vedere realizzate le mie idee.

Chi o cos’è il “MagiCorvo”?

MagiCorvo è l’inizio e la fine di un sogno. È il momento che vede coincidere la straordinaria forza di un desiderio che si sta realizzando.. con il più pragmatico e lucido disincanto. È un’immagine reale che non si realizza, ma è lì. A tal proposito ringrazio moltissimo Alberto Blasizza che è l’autore di quest’immagine e dei suoi significati.

Se ti va, puoi descriverci un po’ le canzoni che sono presenti nell’album?

Ogni canzone contenuta in questo album è un manifesto di me stessa, ma non spiegherò il loro significato perché ogni verità è valida fino all’arrivo di quella successiva. Forse è possibile definire il punto da cui nasce un’opera, ma poi ogni opera, che sia testo, immagine, scultura o melodia, una volta tagliato il cordone ombelicale con l’autore, cammina con le proprie gambe e dice ciò che vuole sentire chi la incontra. Spiegare una canzone vuol dire ucciderla. Io stessa nelle mie canzoni vedo cose diverse a seconda del mio stato d’animo. Le canzoni sono libere, non appartengo a nessuno nella misura in cui appartengono a chiunque. Quando si sceglie una canzone o una poesia da dedicare a qualcuno ci si appropria di quell’opera e se ne diventa l’autore.

Dove collocheresti il tuo genere musicale?

Come la Pioggia sono contaminata, inquinata e sporca. Non so quale sia il mio genere, l’acqua evapora da laghi cristallini di montagna, mari e fogne. Forse direi indie rock ma ogni mia canzone ha un suo genere che non saprei iscrivere a nessuna corrente. Partiti politici, religioni, generi musicali, squadre di calcio…. Sono tutti la stessa cosa: decisioni a cui è difficile restare fedeli proprio perché non hanno a che vedere con la natura umana che è estremamente mutevole, se la si possiede.

La tua voce è molto profonda e unica, è l’espressione genuina di te stessa?

Come dicevo prima ho fatto pace con la mia voce da non troppi anni, e da quando l’ho fatto lei è più caritatevole con me e mi mostra più colori.

La scelta del bianco e nero nei tuoi video autoprodotti e nelle foto è ricorrente, come mai?

A proposito di colori: nelle mie foto e nei miei video scelgo il bianco e nero perché credo che la comprensione del presente sia molto difficile, capiamo il valore del nostro tempo e della (nostra) storia solo in differita. Apprezziamo il passato senza renderci conto che quando lo chiamavamo presente ce ne lamentavamo… Forse guardando i nostri momenti di “oggi” vestiti da “ieri” possiamo percepirli meglio come il tesoro che devono essere.

Indicami qualche pezzo del tuo repertorio (“MagiCorvo” compreso) a cui sei più affezionata.

Ogni pezzo che ho scritto è nato dalla necessità di doverlo fare, sul podio si alternano tutti a seconda del giorno e del momento che vivo.

Un piccolo tuffo nel passato. Se non erro hai le radici punk-rock, quali son stati i tuoi gruppi preferiti?

Ho ascoltato i nostri cantautori e ho imparato a suonare la chitarra con loro ma la musica che mi ha fatto innamorare è perdere la testa è stato di sicuro il Punk. Brevi brani buttati giù di getto senza attenzione per forma e perfezione, suoni sporchi , disagio buttato sul ridere, apparente allegria di chi piange tra i denti che mostra sorridendo, grandi messaggi nascosti nella più superficiale veridicità dell’incoscenza. Gruppi veri, gruppi finti…. Sex Pistols, Rancid, Exploited, Misfits… Sono musiche che non mi stancheranno mai perché mi accompagnano sempre alla stessa finestra dalla quale ho iniziato a guardare il mondo.

Quali invece sono i/le cantanti che ti piacciono o a cui ti ispiri?

Non so a chi mi ispiro, perché spero di non ispirarmi a nessuno. Non c’è nessuno che mi piaccia al cento per cento così come non c’è nessuno che io detesti nella stessa percentuale.

Dal vivo proponi anche qualche cover?

A volte ho proposto qualche cover di Giovanni Lindo Ferretti, De André, Nada…Misfits… Ma sono canzoni non esattamente popolari e in ogni caso credo che la cover eseguita in modo fedele non abbia senso, a quel punto meglio mettere su il disco originale. La cover è un vestito di licra che deve aderire al corpo di chi  sta indossando quella canzone.

Chi sono i componenti dal vivo che suonano con te?

Al momento non ho un gruppo e non ne sento l’esigenza, ho dei musicisti che mi danno una mano in modo più o meno assiduo. Grazie ai suoni del sintetizzatore che mi propone Alberto Blasizza sono riuscita a trovare una dimensione  nuova nella quale mi sento a mio agio, ma non mi sento di battezzare questa cosa col nome di un gruppo. Il mio progetto resta mio, cresce ed evapora come una pozzanghera.

Concerti in vista?

Suonerò:

il 17 giugno al Birrificio agricolo Primo Campo di Aiello

L’8 luglio al festival DatAZero a Ruda

Il 15 Luglio a Villesse per Analogie Acustiche

Il 19 agosto al Fosar festival underground

Altre date da confermare, potete seguire la mia pagina fb e il mio canale YouTube e Spotify

Complimenti per la tua attività musicale. Grazie per il tuo tempo e disponibilità!