Viaggia in pace, non ti dimenticherò mai. Anzi, sei sempre con me.

AMORE MIO

Avevo intuito quando si sarebbe “spento”, alle 21.25.

Ha aspettato delle ore in cui io mi son calmato un po’, non poteva andarsene quando ero distrutto nel pomeriggio.

Mi guardava prima con gli occhioni come per dirmi di star tranquillo perché lui lo era.

Solo lì ho compreso.

È in cucina, proprio dove era nato 11 anni fa.

Lo accarezzo, è sempre morbido.

Il legame c’è sempre, anche ora.

Piango, però so che è sempre Vivo altrove e in Me.

Il più buon gatto che abbia mai avuto.

Era ed è il mio Pastore, così si chiama…

Buon viaggio d’Amore…

Paracelso

“Bandite assolutamente dalla vostra mente, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, tristezza, vendetta e povertà. Fuggite come la peste le maldicenze, le viltà, i pettegolezzi, le vanità, le volgarità. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. È l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste.”

-Paracelso-

Rudolf Steiner nel 1917

“Nel futuro si eliminerà l’anima per mezzo di farmaci. Con il pretesto di un “punto di vista salutare” si troverà un vaccino mediante il quale l’organismo umano verrà trattato, quanto prima possibile, eventualmente direttamente alla nascita, in modo tale che l’essere umano non possa sviluppare il pensiero dell’esistenza di anima e spirito. Verrà affidato ai medici materialisti il compito di eliminare l’anima dall’umanità.

Come oggi si vaccinano le persone contro questa o quella malattia, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza che potrà essere prodotta precisamente in modo tale che le persone, grazie a questa vaccinazione, saranno immuni dall’essere soggetti alla “follia” della vita spirituale. Esistono sostanze che, se si iniettassero nel bambino in età scolare, gli potrebbero consentire di non frequentare le elementari, solo che il suo pensiero diverrebbe quello di un automa. Egli sarebbe estremamente intelligente ma non svilupperebbe una coscienza e questo è il vero obiettivo di determinati circoli materialisti. Questo in effetti è possibile, ma ciò rende l’uomo un automa. Con un tale vaccino si potrebbe facilmente far in modo che il corpo eterico si allenti all’interno del corpo fisico. Una volta allentato il corpo eterico, il rapporto tra l’universo e il corpo eterico diverrebbe estremamente instabile e l’uomo diventerebbe un automa, in quanto il corpo fisico dell’uomo deve essere educato su questa terra per mezzo di una volontà spirituale. Ad esempio la vaccinazione antivaiolosa non ha effetti negativi se la persona viene educata antroposoficamente; fa male solo a chi cresce con pensieri materialistici. Allora il vaccino diviene una specie di forza ahrimanica; l’uomo non può più liberarsi da un determinato sentire materialista”.

La Dea Madre e le società che la adoravano (testo di SDEI)

(prima parte)


Gentili & attenti LETTORI, una delle CONVINZIONI che ho “maturato” nella mia ormai abbastanza lunga VITA terrestre è che niente nasce per caso, infatti ogni qualvolta vengo a scoprire” una nuova CONOSCENZA, questa mi permette di compiere un passo verso quella che definiamo l’EVOLUZIONE di un INDIVIDUO pensante, dotato anche di un’ANIMA, ed è quello che recentemente mi è successo con un fatto STORICO straordinario che pochissimi conoscono e che il POTERE globale ha di fatto CANCELLATO dai LIBRI e nelle SCUOLE. Si tratta della STORIA delle antiche SOCIETA’ GILANICHE che hanno “creato” una CIVILTA’ veramente LIBERTARIA da NON confondere ATTENZIONE con quella LIBERISTA attuale.

La sociologa Riane ESLER ha coniato il termine GILANIA dalle parole greche gynè=donna e anèr=uomo. La”l” deriva invece dall’inglese link=unire e/o greca lyeno o lyo=liberare. Lo spazio temporale di questa evolutissima CIVILTA’ europea, fondata sull’eguaglianza dei due SESSI (= maschile & femminile) varia dagli 8.000 ai 2.500 anni a.c. Un’ altra sua particolare caratteristica è che era amministrata senza una GERARCHIA e AUTORITA’, quindi priva di un POTERE piramidale che caratterizza invece la maggioranza delle attuali NAZIONI definite democratiche(!?). In altre PAROLE, funzionava in maniera PARITARIA e/o EGUALITARIA e/o COLLETTIVA assolutamente NON violenta, in una riassuntiva PAROLA con il PARTENARIATO o GILANIA.

Dal lato RELIGIOSO, un’altra particolarità è che nelle S.G. (Società Gilaniche) NON esisteva la separazione tra il SACRO e il PROFANO, che erano tra di loro interconnessi, veniva praticato l’antichissimo CULTO della DEA MADRE. Come testimonianza c’è il ritrovamento di diverse statuette (vedi es. la VENERE di WILLENDORF) di materiali diversi (argilla, rame, oro etc.) raffiguranti l’essere FEMMINILE. Pertanto, la FEMMINA/DONNA ricopriva un ruolo importantissimo in quella Società, in quanto DONATRICE di VITA. Questo, in profonda sintonia poi con le PIANTE e gli ANIMALI. Altra particolarità, essendo popolazioni pacifiche, NON esistevano né ARMI, né ESERCITI e i villaggi quindi NON erano ne difesi, né recintati.

Da sottolineare che questo CULTO religioso era diffuso oltre che in EUROPA, nel vicino MEDIO ORIENTE, ma anche nella lontana ASIA, nella Valle dell’ INDO. Ricordo al riguardo alcune testimonianze storiche ricavate da importanti scavi archeologici, ad es. a VICA, località vicino a BELGRADO, la Capitale della SERBIA o ad HARAPPA in INDIA o quella dell’isola di CRETA, famosa località turistica greca. Di grande interesse è poi l’ ECONOMIA di questa CIVILTA’ e le cause per cui cessò di ESISTERE, ma queste saranno OGGETTO della seconda parte del mio POST di CONOSCENZA, che ho ritenuto di farvi DONO condividendolo. Il motivo principale è che penso possa STIMOLARE il Vs. interesse e curiosità, in quanto esso ci fa CAPIRE che la natura dell’UMANITA’ in realtà alle ORIGINI è stata molto POSITIVA e quindi diversa da quella di cui siamo OGGI “preoccupati” TESTIMONI, ed anche potenziali VITTIME!

(seconda parte)

Gentili & attenti LETTORI, dopo aver inquadrato la STORIA e le particolarità della S.G. (Società Gilanica) credo sia interessante descrivere la sua struttura ECONOMICA, che è questa, furono i GILANICI a “diffondere” la così detta RIVOLUZIONE AGRICOLA, ma senza che questa abbia “generato” forme di schiavismo, di gerarchizzazione e di dominio classista, come è avvenuto dopo o comunemente si crede. C’era sì la proprietà, ma NON privata, bensì Comunitaria, insomma una prima forma POLITICA di un vero e proprio SOCIAL-COMUNISMO=SOCIALITA’+COMUNIONE dei BENI.

Ma come ogni CIVILTA’ terrestre, anche quella GILANICA finì a causa di più INVASIONI da parte dei KURGAN, tribù di PASTORI nomadi guerrieri armati, a cavallo, provenienti dalle steppe RUSSE, bagnate dal fiume VOLGA. Ecco allora formarsi l’ ANDROCRAZIA, che è il sistema dominante MASCHILE che ha dato origine al patriarcato, alla gerarchia, alle classi sociali, all’autorità. Questi apparati diedero poi FORMA al CLAN, alla TRIBU’, alla CITTA’ e infine allo STATO, simbolo di un POTERE PIRAMIDALE che limita fortemente la LIBERTA’ individuale. Ecco allora “sorgere” dei nuovi tipi di CLAN come i PARTITI, i SINDACATI, le CORPORAZIONI e così via tutti CENTRI di POTERE, più o meno forti e potenti spesso in lotta tra loro.

A titolo di curiosità storica, l’ultima S.G. a cadere fu quella dell’isola greca di CRETA nel 1.500 a.c. Questo dovuto forse al fatto che i rozzi e violenti KURGAN, erano digiuni dell’arte navale. Vi chiederete: ma allora cosa è rimasto di quella socialmente avanzatissima S.G. durata migliaia di anni, più di ogni altra di quelle conosciute? Molto poco, sia dal lato MATERIALE, a parte dei reperti archeologici artistici di pregevole fattura, e poco anche dal lato SPIRITUALE religioso, salvo qualche Associazione culturale che conserva ancora quelle antiche tradizioni legate alla DEA MADRE. Invece, dal lato SOCIO-POLITICO  immensa è l’EREDITA’ ricevuta da chi ha la MENTE aperta e sopratutto uno SPIRITO LIBERO, animato dalle 3 C che sono le iniziali delle sacre PAROLE della CONDIVISIONE, della COMUNIONE e della COMPASSIONE!

VI AUGURO una BUONA VITA e TANTA SALUTE

SDEI/Sergio

(Il MESTRI/STORICO)

Il buco – (film)

Un film distribuito da Netflix in questo 2020 dalle tante interpretazioni, ricco di simboli, incentrato sulla società piramidale, sulla filosofia, numerologia e non solo! Un finale altrettanto interpretabile… da visionare!

Il fascino di un libro

Il lavoro sul nuovo libro di Corrado Malanga, “Cheope. La fabbrica dell’immortalità”, procede!

Ci stiamo dando da fare affinché sia pronto il prima possibile. Vi aggiorneremo presto su come acquistarlo per riceverlo in anteprima!

«Sono convinto che il fascino di un #libro sarà sempre superiore a quello di un’esposizione orale riprodotta digitalmente che, per quanto arricchita da supporti audiovisivi, suonerà sempre come un po’ meccanicistica. Leggere un testo, dal suo canto, fa scattare dentro di noi un meccanismo immaginativo che ci conduce al di là di semplici immagini, suoni o sensazioni evocate. La lettura produce infatti un fenomeno fantastico e creativo che è alla base della Consapevolezza con la quale gestiamo la Realtà che ci circonda.

Chi non ha fantasia non ha creatività e di conseguenza si fa passivamente gestire dagli eventi esterni a sé. Chi invece è in grado di interagire con la Realtà, interpretandola, anche usando il mondo del fantastico, solitamente si propone come soggetto attivo nei confronti della vita e le proprie capacità creative gli permettono di comprendere».

(Corrado Malanga)

#edizionispaziointeriore #libripersognatorisvegli #corradomalanga #Cheope

fonte:https://www.facebook.com/spaziointeriore/posts/2660469457541259

Mascherine – di Maurizio Fani

FONTE:https://www.facebook.com/Dreamempower/posts/1331309597054428

LA LEGGE DEL “COPIA&INCOLLA”

1. L’ORIGINE DELLA MASCHERA

2. ANNULLAMENTO DELLA PERSONALITÀ

3. LA FUNZIONE “COPIA&INCOLLA”

4. LA PSICOMAGIA DI JODOROWSKY

5. IL SIMBOLISMO ONIRICO DELLA MASCHERA

6. CONCLUSIONE

Mi occuperò di mascherine. Lo farò partendo dal mio punto di vista che è quello simbolico. Purtroppo dovrò essere telegrafico altrimenti dovrei scriverci un libro e chiedo venia in anticipo per l’immancabile incompletezza di questo scritto.

A me interessa offrire solamente elementi di riflessione socratica, non certamente pretendere di avere ragione o di possedere la verità.

Questo non è un atto di accusa contro nessuno ma solo un invito al pensiero critico autonomo e a considerare alcune sfumature che certamente non sono alla portata di chiunque.

Voglio indagare insieme con te quali forze ed energie quel piccolo oggetto può innescare o addirittura favorire e mantenere indelebili nell’inconscio.

Non voglio spendere molte parole sull’assurdità di tutta questa vicenda perché ormai chiunque sia in grado di detenere un minimo di pensiero autonomo si sarà reso conto delle macroscopiche contraddizioni e della colpevole falsità dell’informazione da parte del mainstream.

A prescindere da ogni opinione mi concentrerò sull’uso di queste benedette mascherine. Sul loro utilizzo è stato scritto di tutto. Per dispiegare il simbolo ho bisogno di partire dall’oggetto indagato. La mascherina oramai è un simbolo a tutti gli effetti.

Circa la loro reale utilità non c’è un’unica e assoluta risposta.L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il ministero della Salute italiano dicono che le persone sane devono usare le mascherine solo se stanno fornendo assistenza a persone certamente malate di COVID-19, o con sintomi che facciano sospettare la malattia. Viene inoltre consigliato di indossare una mascherina nel caso in cui si abbiano tosse e altri problemi alle vie aeree.

Fino a qui un qualche senso logico esiste.

Sono nate come “presidi medici chirurgici” per affrontare certe specifiche situazioni, contingentate nel tempo, per poi essere gettate poiché non più idonee.

Molti virologi e “veri”esperti si sono pronunciati in merito. Il Prof. Tarro ha risposto così: «La mascherina andrebbe usata solo quando, nella fase in cui ci troviamo, non c’è la possibilità di osservare la distanza minima di un metro e se ci si trova con persone non conosciute. Altrimenti non va usata, specialmente in luoghi all’aperto. Le mascherine non sono il massimo dell’igiene. Io starei attento nel loro uso, nel loro riuso e nel loro abuso. Quando arriverà il caldo, sarà bene gettarle via».

L’Ordine dei Medici Sportivi di Cagliari ha sollevato un problema per chi pratica attività sportiva. Chi si sottopone a sforzo, con la mascherina che copre naso e bocca, respira una quantità maggiore di anidride carbonica, rischiando di andare in alcalosi e quindi rischiando lo svenimento. Perché, in questo modo, si respira una miscela di CO2 superiore a quella presente nell’aria.

Il Dott. Montanari ha affermato: «Usare la mascherina e pensare che protegga dal virus è come credere di impedire l’entrata in stanza delle zanzare mettendo un’inferriata alla finestra». L’efficacia temporale della mascherina è stata riconosciuta per alcuni di pochi minuti, per altri di qualche ora ma sempre limitata nel tempo a causa dell’inevitabile concentrazione sul tessuto di germi patogeni come batteri, virus e muffe. Inoltre occorre essere ben accorti nel suo uso. Cioè non toccarla con le mani (sempre minuziosamente lavate), indossarla correttamente che copra sia naso che bocca, e soprattutto tenerla il meno possibile, non riutilizzarla mai, e poi gettarla.

Invece vediamo persone che la indossano in situazioni a dir poco imbarazzanti come:

– in auto con i finestrini chiusi da soli;

– mentre si passeggia da soli distanti da altri;

– andando in bicicletta o in motorino;

– facendo jogging;

– lavorando in giardino di proprietà sempre da soli o con familiari.

Probabilmente alcuni la indosseranno anche in casa.

Ciò che mi ha colpito è stato l’enorme numero di adolescenti che rincorrendosi in bicicletta la indossavano!

Altro fattore interessante è la frustrazione e la rabbia che una simile precauzione causa nei soggetti.Si sono verificati molti casi di aggressione, verbale e fisica, nei confronti di chi non la indossava. Delazioni e segnalazioni sono all’ordine del giorno.

Assistiamo a un “incattivimento” delle persone che inevitabilmente si scarica sul presunto colpevole, odierno untore, causa di tutti i mali, percepito addirittura come soggetto che, mette in pericolo la vita degli altri.

Una volta esisteva L’Uomo mascherato (in inglese “The Phantom”, ossia “il fantasma”), conosciuto anche come “l’Ombra che cammina”, è un personaggio dei fumetti d’avventura statunitensi creato nel 1936 dallo sceneggiatore Lee Falk e disegnato da Ray Moore; è uno dei più famosi personaggi del fumetto mondiale. Capostipite degli eroi mascherati in calzamaglia e senza superpoteri, e senza condurre una doppia vita, raggiunge fin dall’inizio un vasto successo grazie al fascino del personaggio e alla ricchezza della trama avventurosa sostenuta da un vasto immaginario fantastico con aspetti mitologici, risvolti psicologici, tematiche noir, modernismo ed ecologia.

Molti Supereroi hanno la maschera. Per citarne alcuni partiamo da “Devil” per giungere al più noto “Spyder Man”, da Kriminal a Satanik per giungere a Diabolik.Tutti soggetti “unici” CHE ATTRAVERSO LA MASCHERA MANIFESTAVANO LA LORO ORIGINALITÀ.

Invece l’attuale mascherina serve a uno scopo molto diverso.

Procediamo per ordine.

1) L’ORIGINE DELLA MASCHERA

L’uso della maschera nasconde un atavico e complesso significato che attraversa ogni comportamento dell’uomo: dalla guerra alla morte, dalla festa alle espressioni artistiche, fino a giungere ai rituali religiosi, magici ed esoterici. La maschera per sua natura occulta, cancella ogni emozione, nasconde, impedisce alla realtà che la indossa di essere se stesso e lo trasforma in altro da sé.

Nel film “Eyes wide shut” con Tom Cruise, nella scena dell’orgia, tutti facevano ricorso alla maschera per comportarsi più liberamente in maniera meccanica e animalesca. Il Carnevale di Venezia o altri eventi simili, erano situazioni in cui era lecito dare libero sfogo all’erotismo. La parola stessa, secondo una delle etimologie più diffuse, deriva dal latino carnis laxatio, evolutosi nell’italiano antico “Carnasciale”, con il significato di “abbandono della carne”. Una volta era definito carnevale solo il martedì grasso, e il termine “abbandonare la carne” possiede anche un’altra logica, considerando che il giorno dopo era il mercoledì delle “ceneri” quindi si entrava nella Quaresima e nell’astinenza dalla carne, per questo il martedì grasso era detto il carnevale, il giorno dopo il quale cominciava la penitenza, il digiuno.Prima si pecca e poi ci si pente. Colpevoli ma felici.

Il breve periodo del Carnevale portava con sé il tema del “rovesciamento” dei rapporti tra le persone. Tutto era lecito, ci si poteva abbandonare agli eccessi, i padroni servivano i servi (come nei Saturnali della Roma antica). In questo modo si concedeva al popolo ignorante l’illusione di essere simili a chi comandava.Una manipolazione per detenere il consenso. Simile ai giochi circensi del Colosseo.

Il fatto è che non è solo l’identità personale che è celata agli altri, ma soprattutto diventiamo sconosciuti a noi stessi. Qualsiasi azione viene “deresponsabilizzata” nell’inconscio dell’individuo perché lui stesso si cala psichicamente nel personaggio.Avviene una trasformazione profonda al suo interno.

Anche gli sciamani e i sacerdoti, calandosi nel mascheramento si spersonalizzano e DIVENTANO CIÒ CHE LA MASCHERA VUOLE SIGNIFICARE.

Chi presiede un rito e impersona un demone o un’entità, attraverso la maschera, ASSUME UNA NUOVA IDENTITÀ, trasformandosi in ciò che ha evocato.

Quest’aspetto è confermato dalle maschere del teatro classico, cui in passato era stato erroneamente attribuito il potere di amplificare la voce, servivano per identificare il personaggio di là dall’interprete che così rinunciava alla sua personalità nel nome più alto dell’“arte”: d’altra parte in latino “maschera” significa “persona” ed Eraclito diceva che “il destino dell’uomo è di essere la maschera di un dio”.

La percezione di se stessi cambia, muta.

Se ti metti una qualsiasi maschera non sei più tu, ma altro da te, e i tuoi comportamenti non saranno più gli stessi.

LA MASCHERA NON FUNZIONA SOLO PER L’ESTERNO MA SOPRATTUTTO PER L’INTERNO.

Un discorso a parte va fatto per le “maschere funerarie”. La prima che è stata ritrovata è datata 32.000 anni fa, di selce, appartenuta a un probabile neandertaliano. Il perché delle maschere funerarie è da ricercarsi nella “rigenerazione” del defunto dopo la morte. Anche qui la maschera denota un cambiamento di personalità.

2) ANNULLAMENTO DELLA PERSONALITÀ

Le persone s’identificano solitamente dai lineamenti del viso. La maschera impedisce questo riconoscimento ANNULLANDO LA PERSONALITA’ DEL SOGGETTO.

La maschera fornisce un volto nuovo a quel corpo.

Struttura anche un pensiero diverso in chi la indossa e fa in modo che questo nuovo elemento che si è aggiunto interagisca e dialoghi con altri simili nelle stesse condizioni. Il nuovo pensiero s’impone sia all’interno, nel soggetto, che all’esterno, nel rapporto con gli altri. Si sviluppa così un effetto rete responsabile della nascita di una credenza positiva in quel gesto.

Più precisamente si assiste a una de-individualizzazione con successiva ricostituzione di una nuova psichicità, capace di difendere la nuova posizione oltre ogni riflessione e dubbio.

Si acquisiscono certezze non opinioni. Gli individui diventano i primi difensori e i primi accusatori di chi mostra un pensiero minimamente contrario al loro.

Sostanzialmente stanno semplicemente obbedendo a un ordine psichico, invisibile ma non meno concreto.

Ho svolto una mia personale indagine, su un campione di cento persone comuni, artigiani, commercianti, impiegati, svoltasi nell’arco di una settimana. Il protocollo era il seguente: 1) Entravo in confidenza con il soggetto, munito io stesso di mascherina. 2) A un certo punto me la toglievo, rispettando sempre la distanza naturalmente. Questo creava un certo imbarazzo nel soggetto .3) A quel punto, sorridendo, pronunciavo la fatidica parolina: «Scusi ma lei ci crede davvero?» 4) Il 94% per cento degli intervistati ha replicato sostanzialmente tre risposte. a) Mi adeguo. b) Non ci voglio pensarci, mi fa fatica pensare. c) Ho paura delle multe

Qualcuno ha invece detto che aveva paura di ammalarsi.

Solo 6 persone su 100 hanno affermato in tono liberatorio: «Guardi non mi faccia parlare per favore…». Gli unici con un bagliore nello sguardo.

Appare evidente che questo tipo di atteggiamento richiama la manipolazione del dominio per il mantenimento del consenso.

3) LA FUNZIONE “COPIA&INCOLLA”

Come si ottiene questo tipo di manipolazione?

Attraverso tre passaggi: a) IL CONSUMISMO b) IL CONFORMISMO c) IL GROUPTHINKING

Tutti e tre hanno come comune denominatore la funzione “copia&incolla”.

Che cosa è questa funzione? Essa comporta che gli individui replichino qualunque tipo di pensiero e azione senza verificare la fonte, ma prendendo per buono quello che dice la TV, la stampa, i media in genere, i personaggi del mainstream, il potere e il dominio.

Il consumismo alla fine si riduce a un consumo forzato e a una disumanizzazione della vita. Tutto si butta perché è tecnologicamente vecchio oppure passato di moda. L’attività dell’uomo che usa quel tale oggetto perde di significato con la morte dell’oggetto stesso, avviene una spersonalizzazione della vita nel quotidiano. Tutto si riduce a nulla.

Il conformismo invece livella a un piano medio-basso ogni desiderio e aspettativa che devono essere conformi a quello che stabiliscono la comunicazione dei media e quella pubblicitaria. Queste due macrostrutture servono per creare desideri e bisogni, per poi offrire le soluzioni.Essere conformi vuol dire essere accettati e riconosciuti, altrimenti la minaccia della solitudine e dell’abbandono sarà sempre presente. “Non sei uguale agli altri” quindi sei diverso e inadeguato.Tutta la psicologia cognitivista e comportamentista adegua l’essere umano al sistema, non considerando l’unicità esistenziale, un punto irrinunciabile.«Se ti affili, vedrai che sarà un’altra cosa…» dicono ma poi non è vero sarai solo sotto ricatto per sempre e avrai perso per sempre te stesso.

Il groupthinking è un condizionamento. Groupthink, o pensiero di gruppo, è il termine con cui, nella letteratura scientifica, s’indica una patologia del sistema di pensiero esibito dai membri di un gruppo sociale quando questi cercano di minimizzare i conflitti e raggiungere il consenso senza un adeguato ricorso alla messa a punto, analisi e valutazione critica delle idee. Creatività individuale, originalità, autonomia di pensiero, sono tutti sacrificati in cambio al perseguimento dei valori di coesione del gruppo; allo stesso modo, sono smarriti quei vantaggi derivanti da un ragionevole bilanciamento di scelte e opinioni diverse o contrapposte, vantaggi che possono di norma essere ottenuti agendo come gruppo nel prendere decisioni. Il fenomeno del groupthinking attecchisce in quei contesti sociali in cui i membri di un determinato gruppo evitano di promuovere punti di vista che vadano al di fuori di quella zona confortevole delimitata dal pensiero consensuale. Si deve creare un pensiero comune che permetta al dominio di imporre scelte e decisioni che altrimenti non avrebbe potuto instaurare.

Esiste sempre “L’ASSENZA DI SÉ” in tutti questi fenomeni.Le persone devono restare inevolute, non devono assolutamente mai provare il piacere di pensare con la propria testa.

Per raggiungere questo s’instaura un clima di terrore, fatto di paure, di posti di blocco, lampeggianti, divise, armi e talvolta tanta arroganza.

4) LA PSICOMAGIA DI JODOROWSKYI RITUALI NON SONO FATTI A CASO.

In qualunque operazione magica il rispetto del preciso rituale, sui gesti, le parole, i vestiti, le maschere, l’intonazione della voce, il modo di camminare, è garanzia di successo.

Il rituale non solo ti mette in rapporto con altri possibili mondi ma parla all’inconscio di chi ascolta e di chi compie il rito.

Un esempio di questa tecnica lo offre Jodorowsky, esperto esoterista, molto intelligente, specializzato nel guarire le persone da se stesse. Studioso di rituali magici, attraverso il linguaggio dei simboli, parla direttamente all’inconscio delle persone, bypassando la razionalità della mente, per favorire/condizionare il cambiamento desiderato.

La sua Psicomagia: consiste nel proporre al soggetto che desidera mutare in meglio la sua situazione, di compiere un gesto simbolico, apparentemente illogico ma fortemente emotivo, tale da permettergli di cambiare punto di vista, attivando così la guarigione.

Ti faccio un esempio. Una volta avevo un cliente che era vittima del fratello. Gli avevano inculcato in famiglia che il fratello era superiore a tutto e a tutti e che lui gli doveva obbedienza assoluta.Io gli ho fatto prendere una fotografia del fratello e gli ho detto che avrebbe dovuto metterla sotto i piedi 5 volte al giorno per una settimana, pensando intensamente che STAVA CAMMINANDO SOPRA DI LUI E CHE PERCEPIVA IL FRATELLO SOTTO I SUOI PIEDI.

Questo ha risolto il problema interiore della persona.

Sono atti poetici, teatrali, ricchi di emozione e di simbologie che smuovono forze sopite e spesso inconsce che la persona non credeva di avere.

Compiere dei rituali incide profondamente sia sulla psiche sia sulla realtà.

5) IL SIMBOLISMO ONIRICO DELLA MASCHERA

La maschera è sempre negativa. Copre una falsità, un inganno, una finzione.

In particolare questa mascherina inibisce la parte inferiore del volto, cioè la respirazione, la nutrizione e il linguaggio. Quando s’indossa, non possiamo respirare agevolmente (-15% di ossigeno) e la concentrazione di anidride carbonica raddoppia (alcalosi), non possiamo mangiare, bere, gustare e non riusciamo a parlare bene inibisce lo scambio verbale.

Inoltre la mascherina a tutti impone un’omologazione visiva non indifferente.

Qualcuno la chiama “museruola” come quella messa ai cani di taglia grossa. Ed è vero.

È un tentativo per addomesticare quei pochi neuroni che ancora la massa possiede per realizzare dei neuro schiavi a tutti gli effetti.

6) CONCLUSIONE

Abbiamo visto quanto la maschera sia un oggetto che produce cambiamenti esterni, ma soprattutto interni.

Si tratta di uno strumento magico per eccellenza.Il Dominio fa credere alla massa che la magia sia il Mago Otelma, Silvan, Vanna Marchi. Tutti fenomeni di costume.In realtà chi tira le fila sa benissimo che cosa è la magia e come si opera.

L’operazione in atto è una “OPERAZIONE MAGICA” su tutti i fronti, tesa a smuovere forze imponenti e a minimizzare ogni tipo di reazione, incanalandola in percorsi mentali di totale accettazione senza alcuna possibilità di porsi delle domande sull’effettiva validità di tutte le misure poste in atto.

Infondere paura, terrore, per condizionare la risposta attesa.

Impedire ogni possibile reazione che distolga la mandria (poco) umana dal correre ciecamente verso il precipizio, per immolarsi a un bieco desiderio di potere egemone e totalitario. Per fortuna nessuno mai nella storia del mondo è riuscito a prendere completamente il potere.Anche questa volta sarà così. Passeranno diversi anni nei quali tutti noi avremo la grande opportunità di crescere superando difficoltà inaudite.

L’importante è iniziare a mettere in gioco strumenti nuovi, più adatti a fronteggiare questa emergenza. Sicuramente andare via dalle città e vivere in piccoli paesi dove un minimo di sostentamento naturale è molto più accessibile. Iniziare a sfoltire amicizie, conoscenze e parentele varie, appartenenti alla vecchia specie. I condizionamenti sono ormai troppo elevati, non è più possibile alcun dialogo. Si rischia solo di essere aggrediti ed eliminati.

Siamo di fronte a una “speciazione” cioè la nascita di una nuova specie che si distaccherà da quella precedente in malo modo fino a configgere apertamente. La specie umana si sta assottigliando quantitativamente ma incrementa nelle qualità umane di un nuovo rinascimento, abbandonando definitivamente quel consenso robotico, inumano, alieno, mostruoso che contraddistingue la maggioranza.

Corrado Malanga, noto e affermato ricercatore, attraverso il suo lavoro trentennale di ricerca, sostiene che oltre l’80% dell’umanità è costituito da persone senza anima. Questi una volta morti si dissolveranno. Sono persone attente solo al potere, materiali e incapaci di considerare l’Essere.

Non sono in grado di affermare che sia proprio così, ma gli effetti che vedo intorno a me e la mia trenta cinquennale esperienza, gli danno pienamente ragione.

È necessario ora più che mai fortificare la propria anima, lottare per soddisfare il nostro Punto Zero e cercare di stringersi intorno a persone che dimostrino il coraggio di esistere e che siano indifferenti alle lusinghe del potere e del dominio.

Molti si vendono, si prostituiscono per uno sputo di visibilità mediatica. Sono schiavi obbedienti ma schivi restano e possono trasmettere solo il servaggio, nulla più. Pochi rifiutano ma saranno proprio quei pochi che scriveranno la storia e non certamente “i molti” che hanno contribuito a questo sfacelo.

Io sono convinto che ne usciremo, probabilmente moriranno molte persone e anche questo lo ritengo inevitabile e nell’economia dell’Universo anche questo ha una sua ferrea logica. Non si può pensare di vivere a caso come molti stanno facendo. Alla fine ci sarà un prezzo da pagare per tutti.

L’importante è essere centrati il più possibile e mutare completamente visione del lavoro, della famiglia, della società, del futuro.

A estremi mali, estremi rimedi.

E alla fine, in tutto questo caos, mi viene in mente un libro e poi il relativo film interpretato dall’intelligentissimo Paolo Villaggio: “Speriamo che io me la cavo”.

L’importante è restare vivi e non perdere mai se stessi. Poi si vedrà-

Maurizio Fani

In dialogo con Leonardo da Vinci

Queste mie parole non possono sostituire in alcun modo quello che è stato espresso in questa piacevolissima “conferenza” dedicata al genio di Leonardo da Vinci, a 500 anni dalla sua scomparsa.

I relatori Giuseppe O. Longo, Angelo Floramo e Andrea Bellavite si sono dimostrati capaci di intrattenere il pubblico del Kulturni Dom in maniera davvero raffinata e mai noiosa o pesante!

Veramente azzeccata la presenza di un quarto “relatore”: Leonardo da Vinci stesso, impersonato in tutto e per tutto in modo simpatico e scrupoloso. Da sottolineare pure il bellissimo e rilassante finale musicale…

Andrea Bellavite ha introdotto la serata esponendo la genialità e umanità di Leonardo, passando per curiosità ed aneddoti che hanno portato Bellavite a concludere delle riflessioni importanti ed attuali come la salvaguardia della nostra Terra e dell’ambiente, del bisogno estremo ed attuale di fraternità, uguaglianza e libertà dell’umanità intera e di come ognuno dovrebbe essere padrone del proprio destino (cosa che ripeto quasi allo sfinimento da anni nei miei scritti).

Giuseppe Longo ha proseguito il convegno parlando di una ossessione di Leonardo, il volo… Poi dell’incredibile visione del genio toscano su madre Terra, definita come entità viva. Ancora, del modo in cui si approcciava alla sua capacità di conoscere il funzionamento di tutte le cose, e come solo con l’esperienza personale abbinata alla matematica si possono raggiungere risultati eccellenti utili per la vita di tutti i giorni, che sia nel campo medico, scientifico, tecnologico, eccetera.

Angelo Floramo ha concluso con un intervento davvero profondo su Leonardo da Vinci e della sua forte femminilità che ha permesso di essere quello che è stato. Molte son state le citazioni ed esempi di questa armoniosità aggraziata del mancino toscano: il dipinto della donna con l’ermellino, sintesi di tecnica e magnificazione, della donna che partorisce e che chiunque al mondo è figlio, o figlia, di una femmina. Ancora, di fare l’esperienza nel ricercare il Sé uscendo da qualsiasi confine creato dalla mente o società, il “conosci te stesso” insomma.

Ribadisco che questa sorta di “recensione” del convegno non rende giustizia alle emozioni nell’ascoltare dal vivo questi tre fantastici relatori. Grazie di cuore e… a presto sicuramente! 🙂

Ci son libri che…

Credo che nella Vita ci si imbatta in alcuni libri che ti segnano, che ti rimangono, che sembrano tuoi in qualche modo… questo è senza dubbio uno di quelli! Ho letto molte conversazioni di Nisargadatta, ma queste ultime sono la cosiddetta ciliegina sulla torta! Il pensiero base è rimasto piuttosto immutato, ma in questo si possono notare alcuni piccolissimi particolari differenti, che solo l’attento lettore può cogliere nel profondo. Fortemente consigliato per chi si trova in qualche sorta di cammino spirituale (non new-age) di consapevolezza, che apprezzi il pensiero orientale e, in generale, tutto ciò che ruota attorno alla Coscienza…

Felice lettura 🙂

Ciò che rimane…

Ciò che nella vita rimane, non sono i doni materiali, ma i ricordi dei momenti che hai vissuto e ti hanno fatto felice. La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente. È nelle emozioni che hai provato dentro la tua anima.

Alda Merini

L’amore

L’amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: è un’attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso un oggetto d’amore.
Se una persona ama solo un’altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma un attaccamento simbiotico.
La maggior parte della gente crede che l’amore sia costituito dall’oggetto, non dalla facoltà di amare, ma l’amore è un’attività, un potere dell’anima.

Erich Fromm