XIV seminario di studi massonici – Ambiente, Cultura, Società (Udine 9 novembre 2019)

Interessante seminario in cui ho partecipato sabato 9 novembre nel palazzo Kechler a Udine. Il seminario è durato all’incirca due ore dove sono intervenuti diversi relatori: Vincenzo Pepe, Antonio Riello, Furio Honsell, Massimo Tonioli, Stefano Bisi (Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia). In Friuli Venezia Giulia esistono attualmente 14 logge massoniche con, all’incirca, 400 “fratelli” iscritti. Ai seguenti link i dettagli del seminario:

https://www.goifriuliveneziagiulia.it/ambiente-cultura-societa/

https://www.goifriuliveneziagiulia.it/wp-content/uploads/2019/10/brochure_2019.pdf

Qualche info e foto dell’evento: https://www.grandeoriente.it/ambiente-cultura-societa-i-futuri-del-mondo-seminario-di-studi-massonici-ad-udine-lappello-del-goi-ad-una-tutela-piu-responsabile-del-pianeta/

Ecco gli argomenti trattati:

bellezza, etica, tecnologia, demografia, sesta estinzione dell’umanità, ambiente, cultura, territorio, qualità della vita, salute, sanità delle persone, musica, inquinamento (acustico/atmosferico), sviluppo sostenibile, green economy, blue economy, educazione ambientale, educazione civica, solidarietà sociale, rispetto, libertà, amore, memoria, resilienza, progresso che avanza, società, immagini, arte, fotografia, politica, arte contemporanea, geopolitica, sesta estinzione di massa nel mondo, test di Turing, computerizzazione quantistica, comunicazione, accumulo dati, algoritmi, apprendimento reti neurali, laser, sensibilità statistica, castellizzazione (?), disparità, lavoro, scelte personali consapevoli (meno smartphone, non inquinare, ecc…), no all’odio, rispetto, dialogo, comunità, futuro, pace, armonia, essere migliori.

Qui un video di Corrado Malanga che parla di Massoneria e argomenti correlati: https://youtu.be/gy9zIg2GOVg

Felicità senza “password”

“Io me la ricordo la felicità, era fatta di operai che andavano al mare nei giorni di agosto. Le macchine senza aria condizionata, con i portapacchi piene di valigie e le autostrade senza bollini neri. Erano gli anni dove i pensionati potevamo permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle spiagge con i tavolini e le paste al forno, e quei contenitori frigo, più forniti dei supermercati. La felicità, con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei thermos a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo, i bambini che facevano i bambini. Le città deserte, per il pane dovevi andare alla stazione centrale perché tutti sapevano che lì c’era un supermercato sempre aperto. Aveva un altro sapore la felicità! Le discoteche in spiaggia, fatte di legno con le lampadine colorate, le ragazze sedute che aspettavano l’invito per ballare quei lenti e conoscersi meglio, eravamo più estranei e molto più intimi senza sapere ancora il nome. Noi, con una chitarra e un fuoco in spiaggia, avevamo il paradiso, noi in cerchio e una bottiglia che girava trovavamo un bacio, e porca puttana ti capitava sempre quello che non ci piaceva.
Noi, figli dei francobolli e delle cartoline “tanti saluti dal mare” che li spedivamo sempre l’ultimo giorno, forse per questo avevano il sapore amaro quei francobolli quando li leccavi, perché le vacanze finivano, ma si tornava a casa felici, senza bollette arretrate nei cassetti, con le cartoline che arrivavano in autunno, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano.
Invece oggi il 15 agosto i centri commerciali sono sempre aperti, le città sempre più popolate, i pensionati li vedi lì, sotto qualche albero per un po’ di fresco. Ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l’attesa, Andiamo in spiagge organizzate e devi rispettare i limiti, e qui, ci hanno fregato gli spazi. Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno. Abbiamo ottenuto un smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme. Io me la ricordo la felicità, rimaneva a te, sulla pelle, e non aveva nessuna password…

https://www.facebook.com/Quel-maledetto-ciao-136565269856861/

Di cane in gatto – Cat café

Vorrei segnalare questo particolarissimo Pub in quel di Martignacco (UD): “Di cane in gatto” – Cat Café.

Ne sapevo l’esistenza già da un po’, ma finalmente ci son stato e sono rimasto più che contento per la presenza di diversi gatti all’interno del piccolo, ma graziosissimo locale!

Personale simpatico e a modo, ti gusti un buon caffè, un dolcetto artigianale (anche vegano) sulle comode poltrone “in stile”, mentre bellissimi gatti ti girano intorno facendosi ammirare e coccolare. Sovente si addormentano sui divanetti e poltroncine “scippando” il posto a sedere ai clienti, ma ricordiamoci che sono loro, i pelosetti i veri “padroni”! :-D.

E’ bello, inoltre, veder entrare gente col proprio cagnolino che interagisce simpaticamente coi felini presenti.

Insomma, è un Pub per amanti di gatti… da ritornarci sicuramente! 🙂

Qui sotto, qualche foto fatta col telefonino:

“Di cane in gatto” – Cat Café si trova a Martignacco (Udine) in Via Cividina 4. https://g.page/dicaneingattocatcafe?share

Qui la pagina FaceBook: https://www.facebook.com/dicaneingattocatcafe/

VAR, questa sconosciuta nelle partite della Juventus

3 novembre 2019

E’ la prima volta che scrivo qualcosa sul calcio e probabilmente sarà l’ultima perché non intendo occuparmi troppo di questo sport che da anni, troppi anni, è intriso di marcio in campo e fuori dal campo. Dopo anni di ricerche in svariate tematiche ho ben compreso che dove girano troppi soldi, c’è sempre qualcosa che non va, sembra una banalità ma è così… Funziona un po’ come nella società: “pochi hanno tantissimo, ma tantissimi hanno poco”.

Entrando velocemente nell’argomento, dal titolo si evince che la Juventus non mi è mai stata troppo simpatica, come credo alla maggior parte degli amanti del calcio di qualsiasi tifoseria, esclusi gli juventini coi paraocchi.

Ricordo i moltissimi lunedì passati a guardare il “Processo di Biscardi” dove il presentatore stesso esclamava molte volte: “moviola in campo!”. Oggi come oggi esiste, finalmente, questa VAR ma le cose non sono cambiate più di tanto. Ricordo che praticamente in tutti gli sport è presente da anni. Questo “aiuto tecnologico” dovrebbe dare giustizia, e sta dando giustizia a praticamente tutti gli sport… a parte al calcio. Perché? Perché la VAR non interviene in caso di vero bisogno! E già qui, il lettore o tifoso, dovrebbe farsi qualche domanda.

E’ da troppi anni che la Juventus sta ricevendo “aiutini”da parte degli arbitri, basta guardare vari video su YouTube per rendersene conto. Con questo non sto dicendo che altre squadre non siano state in qualche modo avvantaggiate in qualche partita, ma statisticamente parlando la Juventus ha il primato in questi “favori”. Allo juventino non sto dicendo che la sua squadra non è forte, per carità! Sto esprimendo soltanto il diritto di dire che la Juventus non ha bisogno degli aiuti in Italia! Non si spiegano infatti i fallimenti, anno dopo anno, in Champions League, mentre qui, nel nostro bel paese, ha vinto ben otto scudetti di fila. Perché mai non potrebbe vincere uno scudetto l’Atalanta, la Roma, il Napoli, il Lecce, la Spal o la Lazio? Ci sono sempre sotto i soldi? Credo che lo juventino (quello sportivo) sia un tantino stufo di veder vincere la propria squadra solo in Italia e niente in Europa.

Ricordo che in Italia (se non dico una scemenza) siamo stati i pionieri della VAR, che ripeto, se usata con onestà è una splendida tecnologia. Il punto è anche che chi sta dietro alla VAR non avverte (come mai?) l’arbitro in campo in casi di necessità. Guarda caso nelle ultime due partite di serie A 2019 della Juventus, la VAR e l’arbitro hanno avvantaggiato palesemente la Juve (rigore assai dubbio su Ronaldo al 93esimo contro il Genoa https://youtu.be/lSQuQVW4gRQ e un rigore sacrosanto di De Ligt non concesso al Torino nel derby https://youtu.be/eA74l68k1z0).

La VAR fa annullare un gol in fuorigioco per un dito oltre la linea (che nessuno avrebbe mai visto in diretta) e non interviene per un clamoroso fallo di mano in area dove tutti l’hanno visto in diretta? C’è qualcosa che non va. Dovrebbero forse essere riviste alcune regole, non lo so, per esempio una squadra dovrebbe aver il diritto di interpellare la VAR un tot di volte a partita (tipo il tennis). In ogni caso, il problema non si porrebbe se quelli dietro alla VAR intervenissero onestamente quando necessario, o bisogna credere che, in certe occasioni, la linea radio tra arbitro e VAR è assente?

Credo che alcune partite, non solo della Juventus, sono ancora pilotate per i motivi sopra descritti. Ora, si può giocare male e vincere, ci sta. Si possono fare 74 tiri in porta senza segnare e un contropiede può portare la vittoria l’avversario, ci sta. La palla è rotonda, siamo tutti d’accordo?

Tutte queste parole per cosa? Per chiedere semplicemente giustizia (in Italia sembra utopia mi sa) in uno sport bellissimo come il calcio.

Ah, dimenticavo, nonostante il non eccitante momento calcistico, forza Milan! Ora insultatemi! 😀

Empire Of The Clouds – Iron Maiden –

https://youtu.be/GuVjI07u09o
Una notevole interpretazione dei “Children Of The Beast” della canzone più lunga degli Iron Maiden, con tanto di orchestra
La canzone originale tratta dall’ultimo CD “The Book Of Souls” con la traduzione in italiano
Bruce Dickinson su “Empire Of The Clouds”

Testo:

To ride the storm, to an empire of the clouds
To ride the storm, they climbed aboard their silver ghost
To ride the storm, to a kingdom that will come
To ride the storm, and damn the rest, oblivion

Royalty and dignitaries, brandy and cigars
Related giant of the skies, you hold them in your arms
The millionth chance they laughed, to take down his majesty’s craft
“To India” they say, “magic carpet float away”, an October fateful day

Mist is in the trees, stone sweats with the dew
The morning sunrise, red before the blue
Hanging at the mast, waiting for command
His majesty’s airship, the r101

She’s the biggest vessel built by man, a giant of the skies
For all you unbelievers, the titanic fits inside
Drum rolled tight, a canvas skin, silvered in the sun
Never tested with the fury, with a beating yet to come

The fury yet to come….

In the gathering gloom, a storm rising in the west
The coxswain stared into the
We must go now, we must take our chance with fate
We must go now, for politicians we can’t be late
The airship crew awake for thirty hours at full stretch,
But the ship is in their backbone, every sinew, every inch

She never flew at full speed, a trial never done
A fragile outer cover, her Achilles would become

An Achilles yet to come…

Sailors of the sky, a hardened breed
Loyal to the king, and an airship creed

The engines drum, the telegraph sounds
Release the cords that bind us to the ground
Said the coxswain,“sir, she’s heavy, she’ll never make the flight.”
Said the captain, “damn the cargo! We’ll be on our way tonight.”
Groundsmen cheered in wonder, as she backed up from the mast
Baptising with her water, from the ballast fore and aft

Now she slips into our past…

Feeling the wind as it blows you
Feeling the – as you’re passing along
Watching the channel below you
Lower and lower, into the night

Lights are passing below you
Northern France, asleep in their beds
Storm is raging around you
A million to one, that’s what they say

Reaper standing beside you
Wind inside cuts to the bone
Having to make a decision
Experienced men, asleep in their graves

The cover is ripped and she’s drowning
Rain is flooding into the hold
Bleeding to death and she’s falling
Parachute gas is draining away

“We’re down lads!” came the cry, bow plunging from the sky
Three thousand horses silent as the ship began to die
The flares to guide her path ignited at the last
The empire of the clouds, just ashes in our past
Just ashes at the last…

Here lie the dreams of
On the ground where they built, and the engines they run
To the moon and the stars, now what have we done?
Oh the dreamers may die, but the dreams live on

Dreams live on
Dreams live on

Now a shadow on a hill, the angel of the east
The empire of the clouds may rest in peace
And in a country churchyard, laid head to the mast
Eight and forty souls, who came to die in France…

Elettroterapia a Sagrado nell’800

Queste sono notizie che raramente appaiono in giro, e perfino su internet non si sa di questa storia che andrò adesso a descrivere.

Il tutto inizia con un diligente studioso che porta il nome di Sergio Vittori, uno storico della “bisiacaria” (zona della provincia di Gorizia) che, per mezzo di libri e saggi storici, analizza per filo e per segno ogni vicenda di questi luoghi con date, curiosità, nomi, aneddoti, battaglie della prima guerra mondiale, documenti, costruzioni e quant’altro. Non a caso ha avuto diverse onorificenze dal Presidente della Repubblica Italiana e da quella Austriaca. Nel 2010 ha inoltre ottenuto la cittadinanza onoraria dal comune di Sagrado.

In uno di questi libri in mio possesso, (Sagrado – Il castello Alimonda, la chiesa, il ponte) Sergio Vittori, a quattro mani con la figlia Silvia, descrive le cure mediche che si effettuavano nei pressi di quella che verrà chiamata la “Miramare sull’Isonzo”, il Castello Alimonda appunto, a partire dagli anni ‘80 del 1800. Le cure praticate erano basate sull’elettroterapia, quando l’elettricità era ancora agli albori. Le testimonianze scritte su una rivista sanitaria dell’epoca, tradotte dal gotico, narrano di diverse guarigioni avvenute dopo una o poco più sedute:

Il Castello Alimonda

dolori di testa, malattie renali, pleurite, cancri allo stomaco, lacerazioni gravi, ferite, dolori reumatici, sciatiche, disturbi psichici, nevralgie, malattie alle articolazioni, suppurazioni delle ghiandole linfatiche, malattie polmonari, bruciori, capogiri, respiri affannosi, febbre, gravidanze dopo diversi aborti, setticemie, gonfiori, dolori vari, lacerazioni gravi a varie parti del corpo, cancrene, commozioni cerebrali, epilessie, convulsioni, calcoli biliari, persa di sensibilità agli arti, tubercolosi, ecc…

All’inizio i pazienti in cura risiedevano nelle zone limitrofe di Sagrado, ma poi, data la validità delle terapie, le persone accorrevano sempre da più lontano (Austria, Ungheria, Germania, Italia).

Il ringraziamento va tutto ad Elisa e Sergio Vittori, al comune di Sagrado e alla Grafica Goriziana.