Il sonno giusto? – parte conclusiva –

Premessa, si legga prima “Il sonno giusto?” al link: https://www.oltrecoscienza.it/2023/06/06/il-sonno-giusto/

Ecco che tendo a mettere fine all’argomento “sonno”, iniziato pochi giorni fa.

sonno sónno s. m. [lat. sŏmnus]. – 1. a. Stato e periodo di riposo fisico-psichico dell’uomo e degli animali, caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà e accompagnato… – https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/sonno/

Dalla Treccani, ma anche da altri fonti più o meno autorevoli, prendiamo questa parte: sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà.

Sospendere totalmente o parzialmente la coscienza e la volontà? Anche no! La coscienza essendo tutto, essendo te stessa/o, essendo eterna (integrata e non separata) non ha bisogno minimamente di una “sospensione”.

E’ come ordinare ad una auto da rally di fermarsi un paio di minuti e poi riprendere la propria gara, è assurdo o no? Eppure, trasportando il discorso al sonno, la quasi totalità degli esseri viventi lo fanno regolarmente. Come dicevo nella prima parte, ma anche in altri scritti precedenti, il rituale non è cosa saggia. Quindi il rituale del “dormire” resta un rituale, che lo si comprenda o meno in questo istante.

Con questo non voglio dire che non bisogna dormire, no! Chiarisco sta cosa in quanto intendo dire che si dovrebbe dormire poco e spesso, e questo discorso andrebbe a braccetto pure col mangiare ed altri temi legati alla vita quotidiana.

Quindi il rituale del dormire 5, 6, 7 8, 10 o 12 ore è errato dal mio attuale punto di vista. Questo perché in questo “sonno” appunto delle forze si attivano per togliere energie ai dormienti, magari in modo sottile e quasi impercettibile, ma ci sono. Ecco il perché si dovrebbe svegliarsi svegli.

Svegliarsi svegli ma anche addormentarsi svegli, il tutto nel completo, perfetto ed eterno presente.

Penso che questo scritto sia forse un tantino arduo, e che verrà meglio compreso in futuro vicino. E’ un modo essenziale per pensare ad un mondo veramente diverso, felice ed armonico con tutto il creato… e soprattutto nel segno dell’amore!

Felice vita 🙂

andrea nicola oltrecoscienza

Il fenomeno Fabri Fibra, “Caos”. Il tempo vola…

Quasi 40 volte “brutto figlio di puttana” viene ripetuto nella canzone omonima tratta dell’ultimo disco Caos (2022) di Fabri Fibra. Un altro “record” sfornato dal rapper più importante e chiacchierato della scena italiana.

Qui un mio articoletto datato 2017: https://www.oltrecoscienza.it/2017/08/06/fff-il-fenomeno-fabri-fibra/

Visto a Padova al Geox il 28 ottobre 2017 e a Grado (GO) al Parco delle Rose il 17 settembre 2022. Sarà nuovamente in concerto a Lignano Sabbiadoro il 14 luglio 2023 https://www.ticketone.it/event/fabri-fibra-arena-alpe-adria-16955675/

Alcuni brani:

Articolo di Giovanni Manco https://www.labparlamento.it/cultura-propaganda-di-fabri-fibra-e-linsostenibile-leggerezza-della-personalizzazione-politica/

Biografia: https://www.bohmagazine.it/fabri-fibra/

andrea nicola oltrecoscienza

VitAnaturalità

Si nasce nudi e si gattona goffamente nella spiaggia di sabbia finissima.
Si cresce ed il percorso è in acqua, ma è impervio, oscuro, lungo.
Finalmente nella maturità si giunge ad acqua cristallina, calma, una beatitudine crogiolarsi tra acqua e sole.
La via del ritorno è leggermente diversa, si invecchia, ma solo un po', e il fondo è come quello dell'andata... ma si attraversa senza timore alcuno o paura, quasi si sorride!
Il ritorno alla medesima spiaggia, nudi, ci si asciuga in modo soave e naturale col sole.
No, non c'è morte! Morte è durezza, è freddezza,  ma ci si accorge che è una nuova Vita!!!!
Un ritorno completo d'una consapevolezza ampliata, che brilla di luce stellare: è coscienza eterna.
Lì, in quel posto, in quel momento, si inizia a...........

Questo testo ha diversi chiavi di lettura:
Il percorso di vita
Il diritto dell'ammiragliato rivisto
Una giornata al mare
Una "simulazione" in questa realtà, fatta nel qui ed ora, che porta a risultati del tutto personali.

nota:

Una nota/suggerimento (non strettamente legato a "VitaNaturalità") per il "percorso di vita": l'agenda. Penna, matita, pennarello, penne colorate...e una agenda annuale (anche una digitale per averne 2). Scrivere tutto quello che si vorrebbe fare/ricordare in un dato giorno (compleanni, impegni vari, incontri, spese, ecc...). Nell'agenda cartacea bruciare, a seconda dell'agenda utilizzata, le pagine dei giorni che son finiti. Nell'agenda digitale fare la stessa cosa, cancellare mentre si adempie agli impegni, ecc...

oltrecoscienza andrea nicola

Iron Maiden World Convention con Dennis Stratton 2011

Iron Maiden World Convention con Dennis Stratton 2011 @ Fillmore – Andrea Nicola (basso) scrivi questo: “Grazie a Dennis per aver suonato Transylvania, Prowler e altre canzoni del primo album “Iron Maiden” con me. Ricordo perfettamente le belle parole che mi hai detto quella sera……. Grazie!

In inglese: Iron Maiden World Convention con Dennis Stratton 2011 @ Fillmore – andrea nicola (bass guitar) write this: “Thanks to Dennis for playing Transylvania, Prowler, and other songs from the first album “Iron Maiden” with me. I remember perfectly the beautiful words you said to me that evening……. Thank you! 🙂

nota: l’anno era il 2011, come Rainmakers avevamo fatto una prova di 40/45 minuti a Gorizia dopo anni che non ci vedavamo neanche di persona. Bella esperienza, indimenticabile! 😀

What’s Next?……….

Il concerto

Moonchild: 00:07 Revelations: 05:53 Powerslave: 12:30 Children of the damned: 19:19 Heaven can wait: 24:19 Killers: 31:34 Aces high: 37:56 Run to the hills: 42:54

Fotoalbum della serata:

fotoalbum Da Eddie’s: http://www.eddies.it/fotografie/categ…

Hanno partecipato alla bellissima serata:

The Rainmakers https://www.facebook.com/TheRainmakersIronMaiden/

667 the neighbour of the beast http://www.6-6-7.com/

The Clairvoyants https://www.facebook.com/Clairvoyants/

Dennis Stratton http://www.dennisstratton.co.uk/

Un grosso ringraziamento va a tutti i presenti fans maideniani e agli organizzatori del locale che ha ospitato l’evento:

il Fillmore e naturalmente Mazzo e Marco Gamba http://www.eddies.it/

Il fiume, la farfalla e Lei

Aldilà del fiume in secca tendenza,
ridotto a rigagnolo,
tra gli arbusti verdi
e i sassi
si riposò Lei.
Canti d’uccelli d’ogni tipo,
voli d’insetti,
pace.
Pace interrotta soltanto dal treno che sul ponte passava.
Nuovamente pace e rumori di natura selvaggia.
D’un tratto una farfalla svolazzava nei pressi,
si posò su una foglia accanto a Lei.
La farfalla era ferma ma in guardia,
osservava e con un diretto volo, su d’un indumento bagnato si piazzò.
“Perché?” Lei si chiese.
Così si avvicinò al piccolo insetto colorato e vide che stava bevendo dall’umido indumento.
Rivolò li attorno e nuovamente su d’una foglia si posò.
Lei si avvicinò piano, ma piano piano… sussurrandole qualche parola.
La farfalla si mostrò amichevole e si scambiò diecimila sguardi con Lei.
L’intesa era compiuta!
La mano si avvicinò lentamente alla foglia e,
con lieve diffidenza ma anche con coraggio,
camminò sulle dita della mano ferma di Lei.
Era fiducia, era sentimento,
era amore.
Poi svolazzò e si posò pure sui lunghi capelli biondi di Lei,
che solletico! E con un leggero scuotimento di testa la farfalla se ne andò altrove…
Il legame ormai era stato fatto, nulla poteva separarle…
solo il tempo e lo spazio, forse!

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Tal storia narra di come possano comunicare una coscienza e un’altra coscienza in modo del tutto naturale, armonico e soave.

Beata Lei! Beata la bella farfalla e beato il fiume…

oltrecoscienza andrea nicola

Behemoth e Meshuggah – Lubiana 6.6.23

Come si suol dire, due piccioni con una fava. Infatti, fino a ieri, non avevo mai visto queste due importanti band mondiali in ambito metal. Questa mia “mancanza” è stata parzialmente soddisfatta dalle musicassette impolverate che registravo all’epoca. I Behemoth, infatti, nascono nel 1991 in Polonia proponendo black metal, che negli anni futuri li porteranno a suonare un devastante mix di death/black metal. La parola Meshuggah significa “pazzo”, tradotta dall’ebraico. Il gruppo, nato nel lontano 1987, sforna qualche demo ed EP ma senza troppo successo. Nel ’90 le cose iniziano a cambiare ed incidono il loro primo disco, da lì in poi…l’ascesa importante verso il successo. Il loro genere matura disco dopo disco, divenendo quasi “non etichettabile”…è un mix di death, death metal tecnico, djent, prog, caratterizzato da incredibili poliritmie sopraffine…da far accapponare la pelle a qualsiasi musicista dotato di “orecchie aperte”.

Lubiana, capitale della Slovenia, è meta fissa di tantissime band metal, la location era il Media Center Cvetličarna (ecco uno short di 15 secondi del posto).

I Behemoth, co-headliners, salgono sul palco alle 20 e 20 proponendo uno show molto appetitoso per gli amanti del genere. Di seguito uno short dei polacchi:

https://www.youtube.com/shorts/UPf9elrRBb8

Attorno le 22.30 iniziano a spaccare culi ed orecchie i Meshuggah, autori di una performance perfetta, come loro solito. Ogni brano si sussegue magistralmente, facendo sbattere a ritmo (?) la testa di ogni singolo ascoltatore. La poliritmia, base solida degli svedesi, riesce a coinvolgere in maniera impressionante. Bravissimi musicisti, e bravissimi forse non basta per descrivere tale “pazza/geniale band”. Di seguito alcuni short del concerto:

https://www.youtube.com/shorts/-3VyfZjrE3k

https://www.youtube.com/shorts/85LzBxJwmRQ

https://www.youtube.com/shorts/64wlQB55Dng

https://www.youtube.com/shorts/nsGiCYu1YWM

https://www.youtube.com/shorts/u6Qz0Vjazng

Il TIR dei Behemoth
Teo, Marco, Cesco e io

Da ricordare la bellissima “chiacchierata” in auto all’andata, argomenti a me cari come il vero “complottsimo” mondiale…… Grazie ragazzi della piacevolissima compagnia! 🙂

andrea nicola oltrecoscienza

Il sonno giusto?

Non credo che ci sia una "ricetta" per tutti sul quanto dormire, mi soffermerei invece sul come dormire, che è ben diverso. Quando uno dorme 8/10 ore e si alza stanco è chiaro che qualcosa non va. È comunque cosa risaputa, anche banale, ma nella pratica soltanto pochissime persone dormono davvero bene, in modo che definisco consapevole.

Considerazione:

Sette e rituali non mi vanno molto a genio, quindi fare una cosa per aspettarsi un preciso risultato non funziona, e se dovesse funzionare sicuramente son entrate altre forze che la faranno pagare con interessi a chi pratica tali cose, magari anche in modo innocente e genuino eh...ma la penso così dopo anni di ricerche.

Ma ritorniamo sui binari del sonno, dopo una dormita ci si dovrebbe alzare già svegli. Se così non è vuol dire che durante il sonno abbiamo "lottato" perdendo energie, quelle energie utili proprio per affrontare la giornata. Il discorso andrebbe collegato anche sul mangiare... tendenzialmente si dovrebbe star meglio mangiando poco se non addirittura nulla, ma questo è un altro argomento piuttosto complesso quanto dibattuto. Il sonno è collegato spesso al sogno (sonno-sogno-bisogno), scrissi qualcosa sul testo "OltreCoscienza" che potete trovare sempre gratis nel mio consueto sito https://www.oltrecoscienza.it/. Di sogni nella mia vita ne ho avuti tanti, come tutti... però ce ne sono stati di intensi che mai scorderò (non entro nella dualità belli/brutti). Vedete, lo ripeto in questa sede, noi scriviamo soltanto per noi stessi o per dimostrare qualcosa agli altri. Gli "altri" troveranno spunti, informazioni o pensieri che agiranno per modificare la propria consapevolezza spirituale e/o materiale. Non esiste testo (o libro) al mondo migliore di quello che TU stesso scriverai. Quindi d'ora in avanti, come ho fatto in passato, limiterò notevolmente i miei scritti e pensieri... soprattutto in ambito coscienziale. Mi soffermerò maggiormente, incanalando i miei interessi, sulla musica, sulla fotografia mettendo in un angolino anche la scrittura, come dicevo poco più su. Meno tecnologia uso meglio sto...e credo che presto anche te la penserai così.

Buona vita!

andrea nicola oltrecoscienza

Rallentare

Rallentare non significa fermarsi... significa magari di evitare... 

La natura gran maestra........

oltrecoscienza andrea nicola

Intervista ai RADAR, risponde Andrea Butkovic

Ciao Andrea, è piuttosto rischioso far recensire e farsi intervistare da gente con cui si è suonato in passato. Come mio solito, però, cercherò di essere il più obiettivo possibile.

Raccontati, fai a sapere a chi ci legge il tuo curriculum musicale

Chi sono i Radar?

Raccontaci la storia del gruppo

Ciao Andrea! I Radar sono un gruppo space-rock che proviene dal confine tra Italia e Slovenia. Sono composti da Patrick Quaggiato alla batteria, Alex Komic alle tastiere, Franko Reja alla chitarra, Andrea Iussa al basso e Andrea Butkovic alla voce.
Possono essere considerati come un gruppo space-rock per le sonorità elettroniche con influenze anni ’80 e per le atmosfere spaziali che avvolgono una struttura tipicamente rock.
Il nome Radar evoca la ricerca, la localizzazione, questione molto cara per una band di confine. I temi trattati nei testi sono quelli dei problemi ambientali, sociali, psicologici e politici dei tempi attuali, sia locali che internazionali, sempre proposti in chiave metaforica o con diverse possibilità di lettura.
Nel 2022 abbiamo esordito al 41° Festival Melodije morja in sonca di Portorož e abbiamo poi pubblicato il nostro primo album The Collapse of Nonsense, disponibile su Soundcloud e presto su tutte le piattaforme online.
Abbiamo anche partecipato al Festival Če povem 2022 a Čepovan come band di punta del secondo giorno, e abbiamo suonato a vari concerti presso bar e circoli della zona.

Entriamo nel vivo del CD uscito nel 2022 (ti ringrazio per avermelo donato). Con Galaxy Police si intuisce subito di che pasta siete fatti. Inquadrare il genere non è sempre facile ma paradossalmente è la cosa che più apprezzo in una band.

Ecco la tracklist di "the collapse of nonsense":
1 Galaxy Police
2 AK-47
3 I will never let you go
4 System sister
5 Triad
6 Sleep
7 Zyklon ?
8 Handicapped banana
9 Suck my candy cane
10 The end
11 Moje Meje (bonus track)
12 Holy Wood (bonus track)

Su cosa di basa il concept album?

THE COLLAPSE OF NONSENSE – il collasso dell’assurdo, è un concept album che traccia un percorso personale e sociale interpretabile a più livelli: da una parte è un percorso dell’ansia, l’angoscia che ognuno di noi prova in modo diverso e che ci attanaglia in maniera sempre più stretta quanto più cerchiamo di liberarci dalla sua morsa. E dall’altra parte è un percorso sociale, di ansia sociale in un mondo attuale che in diversi ambiti sta raggiungendo dei punti estremi: così citiamo questioni come il controllo sociale, il complottismo, la libertà personale, i problemi ambientali, le questioni religiose e l’uguaglianza di genere. Alle volte, in alcune canzoni, il tono è sarcastico e molto provocatorio, sia a livello di testo che dal punto di vista musicale. Altre invece l’atmosfera è più classica. E questa scelta riflette appunto il momento particolare del percorso che una persona e la società possono fare per essere coscienti delle proprie paure e dell’ansia e liberarsene.

Ascoltando il disco in un veloce track by track.
"Galaxy Police" è una bella opener diretta e molto rock!
La successiva "AK-47 incalza con una bella trama di basso.
La terza "I will never let you go" è carina ma un filino "inferiore" alle prime due.
"System sister" ricorda come stile Marilyn Manson.
La quinta traccia è "Triad", si svolge bene in tutti i suoi minuti.
"Sleep" inizia addormentata appunto in un atmosfera, sfociando poi nel vostro personale stile rock.
La successiva "Zyklon ?" ci porta, verso metà canzone, ad un parlato tedesco.
Ottava Song: "Handicapped banana" ci trasporta un po' nei lidi dei Rammstein, ma in modo sempre originale.
"Suck my candy cane" spiazza ancora  con una tastiera che ricorda la dance ma poi cambia ancora in un bel rock ritmato.
In "The end" ci sono dei lavori egregi della tastiera e assoli di chitarra davvero pregevoli!
La prima bonus track e undicesima canzone del CD è "Moje Meje" che è cantata in italiano, un condensato di rock incazzoso stile primi Litfiba.
Ultima traccia bonus track: "Holy Wood", una buona song nel complesso.

Ti prego di farmi un track by track del concept dal punto di vista dei testi

GALAXY POLICE
È la nostra prima canzone, nata pensando al controllo sociale al quale ci prestiamo e che è sempre più stringente. Controllo delle nostre informazioni, abitudini, consumi, pensieri. Lo facciamo volontariamente, siamo spinti e invitati a farlo con i social media soprattutto in maniera eclatante. D’altra parte arriva per molte persone il punto in cui si diventa consapevoli dei pericoli di questo controllo, e questo è il punto di partenza dell’ansia.

AK 47
Una canzone che sembra parlare solo del Kalashnikov, ma che in realtà serve come pretesto per creare una metafora della guerra che ognuno combatte contro l'ansia. L'angoscia ci mette di fronte alla verità, e per questo citiamo una parte di una poesia di Charles Manson: "A Poem About An Old Prison Man". Un pazzo in prigione ci chiede: "ti piace davvero la tua vita?".

I WILL NEVER LET YOU GO
Più avanti nel percorso dell’ansia, arriva la consapevolezza di non voler perdere la verità della propria esistenza. Questa è anche una canzone d’amore, per sé e per una seconda persona, ma anche un momento della società – per il quale credo i tempi non siano ancora maturi – in cui la consapevolezza prevale sull’abitudine e sull’automatismo cieco.

SYSTEM SISTER
Un inno al femminismo come movimento di lotta sociale ed emancipazione, un risveglio della nostra società che ben rappresenta la necessità di combattere le proprie paure una volta diventati consapevoli di esse.

TRIAD
La triade POESIA, CONDIVISIONE e CONSAPEVOLEZZA sono a mio avviso la soluzione dell'ansia - e non solo; è un discorso filosofico un po' complesso e lungo da affrontare in questo spazio, ma che ho inserito in un libro che ho pubblicato nel 2016.

SLEEP
Qui si parla di dolore. Dolore perché c’è una persona che soffre per la lontananza della persona amata. Che si tratti di noi stessi, o di qualcun altro, è una fase della consapevolezza e dell’ansia. È il momento in cui si vive il dolore puro. L’ansia, dopo un primo momento iniziale in cui crediamo di averla sconfitta, torna più forte di prima. E torna proprio perché siamo convinti di averla sconfitta. E tiriamo i remi in barca. L’umanità è forse ferma a questo stadio: siamo convinti di essere superiori, di meritarci questo mondo e che sia a nostra disposizione. Ci accorgeremo troppo tardi che le cose non stanno così. E soffriremo.

ZYKLON-P
Il Zyklon B era il veleno col quale i nazisti uccidevano gli ebrei nelle camere a gas. Nel processo dell'ansia, quando cominciamo davvero a combatterla, questa stessa comincia a soffrire di panico, lanciando lacrimogeni dentro di noi per la disperazione. L'ansia può soffrire di panico - la P in fondo a Zyklon - se la mettiamo alle strette.

HANDICAPPED BANANA
La banana è il fallo, il pene come simbolo filosofico dell'abuso di potere degli uomini nel patriarcato. Ma in realtà è un frutto "handicappato", che ci sta portando verso l'autodistruzione attraverso fenomeni patetici, come la presenza esclusivamente maschile nelle maggiori religioni. La banana è il simbolo di una disparità della quale bisogna rendersi conto per poter sconfiggere l'ansia - che riguarda le donne nel 70% dei casi.

SUCK MY CANDY CANE
"Succhiami il calzino" - di Bart Simpson diventa "Succhiami il lecca lecca". Prosegue la metafora sessuale per analizzare freudianamente l'omosessualità repressa nei rapporti di potere del maschilismo. Nel processo dell'ansia è importante affrontare i motivi profondi delle proprie paure. Riducendo in una frase decenni di teorizzazioni: la paura della morte - universale - porta gli uomini, incapaci di dar vita a differenza delle donne, a imporre la propria forza fisica entropica ed autodistruttiva. Scoprire il "Thanatos" o la pulsione di morte che ci spinge inconsciamente ad involvere è fondamentale per tenere in scacco l'ansia.

THE END
La fine della guerra contro l'ansia è un momento di estrema consapevolezza. E ciò di cui dobbiamo essere consapevoli è che bisogna continuare a combattere sempre.

MOJE MEJE
La canzone che abbiamo presentato al festival parla di confini. Limiti artificiosamente autoimposti che rischiano di arginare la nostra identità.

HOLY WOOD
Un inno alla natura e soprattutto agli alberi, indispensabili per la nostra sopravvivenza ma allo stesso tempo sempre più esclusi. Nelle nostre zone assistiamo infatti ad amministrazioni criminali che decimano gli alberi presenti sul carso, lungo gli argini dei fiumi, in città, nelle piazze e ovunque possano essere tagliati con la scusa della malattia, della prevenzione agli incendi, stimolati da ideologie architettoniche malate e dall'avidità della cementificazione. Gli incendi del 2022 sono stati un monito che finora in pochi hanno colto.

Come nasce solitamente un brano dei Radar?

Solitamente partiamo da un'idea musicale, alla quale aggiungiamo uno spunto vocale. Dopo di che la canzone cresce in un unicum di testo, voce e musica. Discutiamo sempre sul tema della canzone, sull'atmosfera che ci evoca e sul messaggio che vogliamo trasmettere.

Passiamo all'artwork, chi l'ha fatto, come e cosa rappresenta?

La copertina è un progetto di Anton Spazzapan, artista, illustratore, scenografo e scrittore goriziano e prima di tutto amico. Nasce come interpretazione dei temi trattati nell'album, e rispecchia il percorso di demolizione del non-senso che è necessario per affrontare l'ansia.

Dove e come è stato registrato il CD?

Abbiamo registrato tutto presso lo studio Lintver di Andrea Iussa, e ci siamo autoprodotti.

Dove possiamo sentirvi dal vivo prossimamente?

Abbiamo alcune date da definire in agosto e settembre, seguite la nostra pagina per aggiornamenti!

Mettici un link di un vostro sito o pagina

https://www.facebook.com/radarspacerock/

Radar

Considerazioni finali. Il CD non è sicuramente adatto a tutte le orecchie, mi reputo fortunato, in quanto ho visioni sonore piuttosto ampie. Il CD fisico si fa già apprezzare dalla copertina, la scritta radar si fa leggere uguale sia da destra che da sinistra, in mezzo il cervello di un soggetto distaccato dal cranio e con gli occhi che guardano giù (inconscio?). La qualità del suono è davvero straordinaria ed azzeccata per il genere proposto dai Radar. Un CD che va riascoltato sicuramente più volte per assorbirlo nella sua interezza, cogliendo magari ulteriori particolari interessanti sfuggiti precedentemente. Notevolissima è la professionalità di ogni singolo componente del gruppo, si sente davvero la tecnica e l'anima messa dentro con maestria ed originalità. Splendida la voce che potrebbe ricordare i Muse. Concludo questa intervista/recensione decretando il CD fantastico, da 9 e mezzo, non esagero. Si sfiora il capolavoro messo in un CD, e vorrei togliere il termine "sfiora". Sono anni che non sentivo un disco di tale figata ed originalità compositiva, sicuramente scavalca musicalmente artisti più famosi e blasonati, a mio modo di vedere. Posso paragonare i Radar al rock come gli Haken al prog metal. Grandi! Grazie ad Andrea per la pazienza di rispondere. A presto dal vivo...........

Grazie per lo spazio che ci concedi e per le tue bellissime parole!

andrea nicola oltrecoscienza

Programmi d’agenda

Se abbiamo programmato 10 cose da fare e invece ne facciamo 8, che problema c’è?

Prima di tutto val sentire il nostro sentire nel corpo, il CORPO non MENTE!

andrea nicola oltrecoscienza

L’inutilità di alcune forze del disordine

Le barzellette su di loro si conoscono, ma ora non solo non fanno più ridere…ma, generalmente (ma statisticamente è così) sono un DANNO abbinato ad una palese INUTILITA’. Si tratta di un incidente avvenuto attorno alla mezzanotte (tra il 2 ed il 3 giugno) in Bisiacaria. Rincasando, ero giunto sul luogo del sinistro attorno alle 00:10 del 3 giugno. La dinamica non è ancora chiara ma si trattava di uno scooter che è stato urtato da una vettura o viceversa. Attorno alle 00:30 (!?) arriva l’auto medica e poco dopo l’ambulanza per soccorrere il malcapitato che se l’è “cavata” (così sembrerebbe) con una gamba rotta. Nel frattempo arrivano i Vigili del Fuoco e pattuglie della polizia. Nonostante la pulizia della strada da parte dei Pompieri e la messa in sicurezza sul marciapiede dello scooter arriviamo attorno all’una e la strada continua ad essere bloccata. Iniziano i colloqui tra me, un poliziotto in divisa che aveva appena finito il servizio ed un ragazzo rimasto in fila come me. I “neri”, dopo numerose sollecitazioni da parte della polizia, arrivano ad una certa ora e iniziano a fare i rilievi dell’incidente. Ripeto: la strada era pulita e sgombra! Arriviamo all’una e trenta/quaranta e si viene a sapere che dovevano ancora arrivare altre pattuglie (?!?!?). Le bestemmie cominciavano a volare come se non ci fosse un domani (lol). A quel punto, stufo, sono dovuto ritornare indietro per qualche chilometro, prendere l’autostrada, uscire (1 euro e 30 regalati alle Autovie Venete) pochi chilometri dopo il luogo del sinistro e finalmente tornare a casa dopo qualche chilometro. Erano circa le due di notte ed intravedevo ancora i lampeggianti blu accesi…la strada era evidentemente ancora bloccata (!?!?!).

Sono andato a letto a sognare un mondo senza idioti ed incompetenti, non va bene giudicare…ma quando ce vò ce vò! O no?

TIR e paesaggio

Un paio di foto sparse che ho fatto in giro in questi giorni:

Un TIR fermo a Ronchi Dei Legionari (GO)
Paesaggio (con nebbie) da Savogna d’Isonzo (GO)