Silvano Agosti – Dall’impotenza alla creatività

Le due giornate con Silvano Agosti si sono svolte al “Teatro Pasolini” di Cervignano (UD) il 24 e 25 settembre 2022.

Il sabato è stato presentato da Silvano con una breve introduzione, seguita dalla visione del più suo famoso film “D’Amore Si Vive“.

Di domenica invece si è svolto il seminario: un mix di dialoghi, considerazioni, domande ed esperienze di vita tra Agosti e il pubblico presente in sala, inframezzato con diversi spezzoni video tratti dalle sue tante opere.

Con il suo unico, calmo ma diretto modo di comunicare, Silvano Agosti ha messo in risalto quello che da sempre condivide col mondo, e cioè le gabbie in cui l’uomo da sempre è rinchiuso: il lavoro, la scuola e le relazioni.

L’autore ha portato alla luce il fatto che la gente non si fa domande accettando tutto passivamente, e il fatto che gli sembra “normale” star rinchiusi a scuola ore ed ore per anni; lavorare 8 ore al giorno; essere legati sentimentalmente ad una sola persona per tutta la vita (vedi matrimonio, monogamia). La discussione si è anche spostata su temi più attuali, il covid e come sia stato strumentalizzato dalle “élite” in questi oltre due anni e mezzo.

L’unica soluzione possibile che propone Agosti è soltanto una: l’Amore. Non l’amore consumista e banale in cui la società indottrina attraverso i suoi innumerevoli mezzi, ma l’amore verso la Vita ed emozionarsi davanti a lei, attraverso la curiosità.

Come ha spesso ribadito Silvano: nascere di mattino, morire alla sera e rinascere il giorno dopo…vivendolo come un miracolo.

Grazie Silvano, un bambino di 84 anni. A presto! 🙂

Se – Rudyard Kipling

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo pero’ considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!